Vibratori in vetrina, la farmacia diventa sexy shop

PADOVA. Da qualche giorno in pieno centro c'è una vetrina che fa discutere, davanti a cui molti passanti si fermano incuriositi: alcuni scattano foto, altri sorridono, altri ancora si arrabbiano. Un'intera vetrina in una farmacia dedicata a vibratori fucsia e sfere vaginali.
E se qualcuno gridasse già allo scandalo, in realtà una spiegazione a tutto ciò c'è ed è tutt'altro che indecente. I sex toys, nome con cui sono comunemente conosciuti questi oggetti, avrebbero infatti in primis uno scopo terapeutico, e ce lo spiega proprio una delle responsabili della farmacia, la dottoressa Silvia Bonazzi: "Sono prodotti che aiutano a risolvere varie problematiche intime, come ad esempio l'incontinenza, di cui studi dimostrano che soffre una donna su tre, prolassi dell'utero, vaginiti, e altre patologie", sottolinea la farmacista, che va poi nello specifico.
"In esposizione ad esempio abbiamo le sfere per l'esercizio di Kegel: servono moltissimo per contrastare il rilassamento dei muscoli pelvici nelle donne, soprattutto dopo il parto. Il vibratore invece aiuta in presenza di un prolasso uterino, così come in preparazione ai momenti di intimità di coppia".
L'efficacia terapeutica di questi oggetti, quasi sempre legati al piacere, sarebbe dimostrata scientificamente. "Sono stati fatti diversi studi sulla validità di questi prodotti e hanno portato a risultati molto incoraggianti, tanto che vengono presentati anche durante i corsi di formazione per i ginecologi", continua la dottoressa Bonazzi.
Ma perché metterli in vetrina? "L'abbiamo fatto soprattutto per rompere il tabù che si ha nei confronti della sfera intima, e molti clienti sono venuti a complimentarsi per l'iniziativa", spiega la responsabile della farmacia. "Con la vetrina appositamente dedicata poi le vendite sono aumentate ancora di più. Molte donne entrano per comprare dell'altro ma incuriosite dall'esposizione chiedono anche informazioni sui prodotti dedicati al benessere intimo e spesso finiscono per acquistare qualcuno", continua la farmacista. "Nella maggior parte dei casi lo scopo dell'acquisto è curativo poi se a casa propria l'oggetto finisce per diventare anche ludico ben venga".
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