Via al restyling, Villa Beatrice sul Gemola chiude fino a marzo
L’intero complesso sulla cima del monte Gemola rimarrà aperto al pubblico ancora per tre giorni: il 6, 7 e 8 dicembre.

Dal 9 dicembre villa Beatrice d'Este chiuderà per consentire l’avvio dei lavori di restyling, in vista della riapertura prevista per marzo 2026, in tempo per le celebrazioni dedicate agli 800 anni dalla morte della beata Beatrice I d’Este. L’intero complesso sulla cima del monte Gemola (composto da villa, chiesetta, museo naturalistico dei Colli Euganei, mostra dedicata al monastero degli Olivetani e parco) rimarrà aperto al pubblico ancora per tre giorni: il 6, 7 e 8 dicembre.
La chiusura al pubblico permetterà così l’apertura dei cantieri e l’esecuzione dei lavori per i quali la Provincia di Padova ha ottenuto dalla Fondazione Cariparo un contributo di 750 mila euro per realizzare un ampio progetto di valorizzazione e rifunzionalizzazione del complesso monumentale a Baone, nel cuore dei Colli Euganei. L’obiettivo è trasformare la Villa in un nuovo polo culturale interattivo e immersivo, capace di unire la storia del luogo alle tecnologie più moderne.
Il nuovo allestimento integrerà infatti contenuti storico-culturali con strumenti multimediali, permettendo ai visitatori di vivere un percorso esperienziale e didattico. I lavori per l’allestimento digitale partiranno così nei prossimi giorni e si concluderanno entro aprile del prossimo anno, così da riconsegnare al pubblico una Villa completamente rinnovata per le celebrazioni del maggio 2026 quando, appunto, ricorreranno otto secoli dalla morte della beata.
Parallelamente, la Provincia sta già avviando interventi strutturali per un valore di circa 350 mila euro di fondi propri per rifare tetto, balconi e infissi, mentre una parte delle risorse sarà destinata agli impianti, inclusa la nuova illuminazione monumentale e dell’area d’accesso, per migliorare anche la fruizione serale d’estate e nei periodi di mezza stagione.
Villa Beatrice d’Este prende il nome dalla nobildonna e monaca benedettina che restaurò il monastero preesistente e vi abitò fino alla morte, avvenuta nel 1226. La struttura attuale risale in gran parte alla seconda metà del Seicento, quando il mercante veneziano Francesco Ruberti trasformò l’antico convento in residenza. Oggi una parte dell’edificio ospita un museo naturalistico dedicato alla flora, alla fauna e alle caratteristiche ambientali dei Colli Euganei.
Il progetto di restyling nasce dall’idea di proporre un modello di museo moderno, capace di dialogare con il territorio e di valorizzare la storia e il paesaggio del luogo. Seguendo esempi già sperimentati con successo in Italia, sarà sviluppato un allestimento calibrato sulle peculiarità dei Colli Euganei e del complesso di Gemola.
Le sale saranno ripensate come spazi multisensoriali, dove il pubblico potrà immergersi nella storia di Beatrice d’Este, nelle vicende letterarie legate alla Villa e nella natura che la circonda. Accanto agli spazi museali troveranno posto aree dedicate a incontri, convegni e iniziative culturali.
Un ruolo centrale sarà affidato alla barchessa, che ospiterà un’enoteca per degustare e acquistare i prodotti tipici dei Colli Euganei – vino, olio, miele, giuggiole, piselli e altre specialità stagionali. Grazie alla collaborazione con l’Istituto agrario “Duca degli Abruzzi”, sarà inoltre recuperato lo storico “orto delle monache”, riportato alla sua funzione originaria con scopi didattici e di tutela delle specie locali.
Il progetto comprende anche nuovi strumenti informatici, tra cui un sito web rinnovato con possibilità di visite virtuali e un’app multilingue per accompagnare i visitatori durante il percorso.Sul parco esterno sarà inoltre installata una “panchina gigante” panoramica per ammirare il paesaggio circostante.
Grande attenzione sarà riservata all’accessibilità: sono previsti supporti multimediali per persone con disabilità visive e uditive e un servizio di trasporto dedicato per i visitatori con difficoltà motorie, dal parcheggio fino all’ingresso della Villa.
Sabato 6 dicembre alle ore 16.30 è in programma un incontro a cura della Provincia di Padova e con il contributo di Fondazione Cariparo, per presentare alla comunità il progetto del nuovo allestimento museale di Villa Beatrice. Intervengono Daniele Canella e il sindaco di Baone, Francesco Corso. Appuntamento al teatro San Giorgio di Baone (via Tormene, Valle San Giorgio).
Oltre che su Fondazione Cariparo, la rinascita di Villa Beatrice d’Este conta su un’ampia rete di partner pubblici e privati, a partire da quelli territoriali rappresentati dai Comuni di Baone ed Este con i quali l’anno scorso è stata istituita la cabina di regia per coordinare le attività del sito museale e il suo ruolo all’interno del territorio. Gli altri Enti che hanno aderito al partenariato sono: Ministero della Cultura, Direzione Regionale Musei Nazionali Veneto; Parco Regionale dei Colli Euganei, capofila del progetto MAB Unesco e tutti i Comuni dell’area dei Colli Euganei; Istituto Regionale Ville Venete e Associazione Ville Venete per l’inserimento del sito nei circuiti culturali regionali; GAL Patavino; Strada del Vino dei Colli Euganei; Università di Padova.
«La chiusura temporanea di Villa Beatrice d’Este – sottolinea Daniele Canella, vice presidente vicario della Provincia di Padova – segna l’inizio di una nuova fase per uno dei luoghi più suggestivi e ricchi di bellezza e storia dei Colli Euganei. Grazie al sostegno della Fondazione Cariparo, al supporto dei partner e agli investimenti della Provincia, i lavori restituiranno al territorio un complesso completamente rinnovato, più moderno, più inclusivo e capace di raccontare in modo coinvolgente la storia, la spiritualità e la natura che da sempre contraddistinguono questo luogo.
Il nostro obiettivo è trasformare la Villa in un polo culturale vivo, un centro nevralgico per la valorizzazione territoriale accessibile e aperto alla comunità, alle famiglie e ai visitatori. Un luogo che sappia dialogare con le nuove generazioni e che, grazie alla tecnologia, renda ancora più forte il legame con l’identità dei Colli Euganei. Riapriremo nel 2026 con un progetto ambizioso, pronto ad accompagnare anche le celebrazioni per gli 800 anni dalla morte della beata Beatrice I d’Este. È un investimento che guarda al futuro e che testimonia la volontà della Provincia di valorizzare il proprio patrimonio culturale in modo sostenibile, innovativo e condiviso con numerosi altri protagonisti del territorio».
Gilberto Muraro, presidente Fondazione Cariparo: «Sostenere la valorizzazione di Villa Beatrice d’Este significa investire in un progetto che unisce memoria storica, innovazione culturale e sviluppo sostenibile del territorio. La Fondazione Cariparo ha scelto di contribuire con convinzione a questa iniziativa perché incarna perfettamente la nostra missione: promuovere il benessere delle comunità attraverso la cultura, l’educazione e la tutela del patrimonio storico, ambientale e paesaggistico. Villa Beatrice tornerà a essere un luogo vivo, capace di raccontare il passato con gli strumenti del presente, coinvolgendo cittadini, scuole e visitatori in un’esperienza immersiva e partecipata. È un esempio virtuoso di come la collaborazione tra enti pubblici e privati possa generare valore duraturo per il territorio e per chi lo abita».
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