Vittadello: «Al Fisco non dobbiamo nulla»

L’azienda di Limena alza un muro: «Dimostreremo che abbiamo agito nel giusto». Ma la Guardia di finanza contesta imposte da pagare per un totale di 7 milioni
FERRO-FOTOPIRAN-LIMENA DITTA VITTADELLO
FERRO-FOTOPIRAN-LIMENA DITTA VITTADELLO

PADOVA. «Intercantieri Vittadello non è debitrice di alcuna somma nei confronti del Fisco». È questa la posizione ufficiale dell’impresa di Limena, alla luce dell’accertamento fiscale della Guardia di finanza che contesta ricavi non dichiarati per 25 milioni e una imposta totale da pagare di 7 milioni.

Intercantieri Vittadello Spa deve sette milioni al Fisco
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«La società ha subito una verifica al termine della quale sono stati formulati dei rilievi, in gran parte riferiti all’anno d’imposta 2013» spiegano dal quartier generale dell’azienda recentemente finita anche nello scandalo delle tangenti all’Anas. «Tali rilievi, ad oggi, non sono confluiti in alcun provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, unico soggetto titolare del potere di accertare».

Per dodici lunghi mesi gli uomini delle fiamme gialle hanno analizzato conti e bilanci nella sede di via Pierobon 46. Sono venute a galla tutte le irregolarità relative al periodo che va dal 2012 al 2015: escamotage grazie a cui chi si occupa dei bilanci riusciva a spostare costi e ricavi da un esercizio all’altro. Facendo salire i costi e assottigliando i ricavi riuscivano a “snellire” anche l’imponibile su cui poi viene calcolata l’Ires (imposta sul reddito delle società). Con questo giochetto contabile Vittadello, secondo quanto riscontrato dalla Finanza, è riuscito a non dichiarare 25 milioni di ricavi. L’imposta non versata ammonterebbe a 7 milioni. L’azienda potrebbe scegliere di pagare evitando così le sanzioni oppure di aprire un contenzioso. Visto il tenore delle dichiarazioni pare scontata questa seconda strada.

«Nella quasi totalità dei rilievi i verificatori hanno contestato le modalità di contabilizzazione delle rimanenze delle commesse pluriennali e dei compensi oggetto di vertenze legali con il committente, sostenendo che la società avrebbe ritardato la contabilizzazione di taluni componenti positivi di reddito. La società ha pertanto affidato allo studio del professor Loris Tosi il compito di seguire la vertenza, al fine di dimostrare la correttezza dell’operato».

e.ferro@mattinopadova.it

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