«Vittime dei nazisti ancora dimenticate dalle istituzioni»

SANTA GIUSTINA IN COLLE. Una strage che rimane parzialmente nell’ombra. La commemorazione dell’eccidio nazista perpetrato dall’esercito tedesco in ritirata nei comuni di Santa Giustina in Colle, Saonara, San Giorgio in Bosco, San Martino di Lupari, Villa del Conte e Castello di Godego, nemmeno quest’anno vedrà la partecipazione del Presidente della Repubblica. La presenza di alte cariche dello Stato in occasione di celebrazioni che ricordano le stragi nazifasciste nell’Alta alla fine della seconda guerra mondiale è stata finora un evento raro. Ma ciò non ha fatto demordere Cirillo Menzato, presidente del Comitato “Parenti vittime eccidi nazisti”, che da più di 7 anni invita il Capo dello Stato alla commemorazione. Lo scorso anno una lettera, firmata oltre che da Menzato anche dai sindaci di San Giorgio in Bosco, Villa del Conte, San Martino di Lupari e Castello di Godego, comune dove avrà luogo la commemorazione, era stata inviata a Mattarella con un invito a partecipare alla celebrazione, ma la risposta è stata, purtroppo, negativa: «Sono spiacente di comunicarle che il quadro degli impegni già fissati nell’agenda presidenziale per la data indicata non consente, nonostante ogni migliore propensione, di darle una risposta positiva» si legge nella missiva firmata da Luigi Cremoni, capo del cerimoniale della Presidenza della Repubblica.
«Sembra che i nostri morti siano caduti nel totale oblio» commenta amareggiato Menzato, «è profondamente ingiusto perché i 73 anni di libertà di cui noi tutti godiamo sono anche merito loro». Nell’eccidio, compiuto tra il 27 e il 29 aprile 1945, persero la vita oltre duecento persone, per lo più civili: un dato che porta Menzato a definire quegli avvenimenti la “Marzabotto del Veneto”. «La delusione è grande, soprattutto per i familiari delle vittime che da anni sperano nella presenza del Capo dello Stato» conclude Menzato, «ma ciò che più dispiace è il disinteresse, soprattutto da parte delle istituzioni, verso una strage che non viene raccontata nemmeno nei libri di storia».
Martina Mazzaro
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