«Voglio aiutare chi è in difficoltà. Ma intendo rimanere anonimo»

ARQUA’ PETRARCA. «Da giovane ho sofferto la fame, so cosa vuol dire. Poi a me le cose sono andate bene, e ora voglio aiutare le famiglie che sono in difficoltà». Così si è presentato l’altro ieri, in Comune, il benefattore che ha voluto donare una somma per le famiglie alle prese con la mancanza di lavoro e con la crisi economica. Con semplicità, umiltà, e nessun altro fine che il desiderio sincero di aiutare chi soffre. E una sola richiesta, quella di rimanere anonimo.
Un gesto di grande generosità, che ha commosso lo stesso primo cittadino Luca Callegaro. Il sindaco, che ha promesso di non rivelare il nome del generoso concittadino, ha voluto però rendere omaggio almeno al suo gesto, con un messaggio affidato alla sua bacheca di Facebook. «È venuto in Comune un signore di Arquà», scrive Luca Callegaro, «che, con molta umiltà, mi ha detto: “Io da giovane ho sofferto la fame, poi le cose per me sono andate bene. Ora mi sento in dovere di aiutare chi è meno fortunato di me in questo momento di grave crisi». Ha lasciato dei soldi, che stamani verranno versati in banca, per le famiglie di Arquà in difficoltà. L'unica richiesta che mi ha fatto è che vuole mantenere l'anonimato. L'ho ringraziato a nome di tutta la comunità di Arquà».
L’anonimo benefattore sarebbe un pensionato del paese, una persona che può disporre di qualche entrata. Al sindaco ha portato 400 euro, promettendo per di più che tornerà ogni mese per dare un aiuto alle famiglie con gravi problemi economici. «Si tratta di una persona veramente umile è discreta» racconta lo stesso sindaco, «mi ha preso alla sprovvista, davanti al suo gesto sono rimasto senza parole. È arrivato in Comune senza appuntamento, chiedendomi se potevo riceverlo un minuto. Io l’ho fatto accomodare, pensando che avesse da sottopormi qualche richiesta».
E invece il generoso donatore ha raccontato il suo dolore, nel sapere che anche ad Arquà ci sono famiglie che non hanno di che vivere. E ha affidato al primo cittadino il suo contributo. Somma che è stata subito versata come donazione sul conto corrente del Comune. «E’ stato veramente un bel gesto» commenta Callegaro, «in un momento di crisi di valori, evidenzia che ci sono delle belle persone come questa». Anche ad Arquà non mancano le famiglie in seria difficoltà, che il Comune sta sostenendo con un fondo di solidarietà di 10.000 euro. «Abbiamo almeno otto situazioni, anche famiglie con bambini che la sera mangiano un panino perché non possono permettersi altro», spiega Callegaro, «la gente chiede soprattutto lavoro, ma come sindaco mi sento impotente. Cerchiamo di aiutarli con qualche contributo. Un supporto a cui contribuirà ora anche la donazione del benefattore senza nome.
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