Zanonato condanna il pestaggio di Aliprandi «Basta con la violenza»

Il cadavere dell’ingegner Giuseppe Taliercio nella Fiat 128 Il sequestro si è concluso in tragedia
«Rifiutare la violenza come metodo dell'azione politica: qualche giorno fa è stato picchiato il consigliere comunale Vittorio Aliprandi. Un'aggressione violenta, che poteva finire molto peggio. E' bene ribadire che simili comportamenti non sono più tollerati e vanno messi al bando. Non si debbono mai più ripetere». Il sindaco Flavio Zanonato non ha dubbi e agli studenti che affollano il cinema Pio X lancia un messaggio chiaro: lottate per le vostre idee ma rifiutate sempre la violenza. Nel giorno che il Parlamento ha voluto dedicare alle vittime del terrorismo, Padova scende in campo con una cerimonia dell'alto valore civile, una lezione di storia che intreccia il destino di Aldo Moro con quello delle altre vittime delle Br. Il cadavere del leader Dc fu trovato l'11 maggio 1978 in via Caetani a Roma e qualche giorno dopo il Veneto fu travolto da una seconda tragedia: il 20 maggio 1981 l'ingegner Giuseppe Talierco, direttore del Petrolchimico di Marghera, fu rapito dalla colonna veneta delle Br, che aveva già seminato lutti con i delitti del commissario Alfredo Albanese e di Sergio Gori, dirigente del Petrolchimico. La più grande industria chimica italiana, a leggere i proclami delle Br, doveva diventare teatro della «rivolta proletaria contro le multinazionali». Un sequestro che passò sotto silenzio sui mass media, ricordato invece da Papa Woytjla con un caloroso messaggio. La «generazione P 38» è stata sconfitta, ma Padova rimane una delle capitali dell'eversione: terroristi neri, neo fascisti della Rosa dei Venti e della strage di Piazza Fontana; e terroristi rossi, con la colonna veneta delle Br che nel 1974 ha «saltato il fossato» con l'omicidio di Mazzola e Giralucci nella sede del Msi, in via Zabarella, prima di colpire a Mestre con i tre delitti, ieri ricordati in un film. L'ultimo blitz fu il sequestro del generale James Lee Dozier a Verona, con base logistica e «carcere» in un condominio di via Pindemonte alla Guizza. Quella stagione è sepolta, anche se la violenza non è stata bandita perché l'antagonismo sociale spesso riesplode con toni così violenti da mettere a soqquadro un'intera città, come s'è verificato a Roma nel dicembre scorso. Il presidente della Repubblica Napolitano ha voluto dedicare la giornata di ieri ai magistrati uccisi nell'adempimento delle loro funzioni: 11 giudici caduti sotto il piombo dei terroristi rossi e neri; 15 giudici trucidati dalla mafia, ha detto l'assessore Claudio Piron. E' bene ricordare ai ragazzi che la democrazia è stata salvata anche con il martirio dei pm, che oggi vengono attaccati con dei manifesti vergognosi, sottolinea il professor Guido Petter. «Le accuse e gli insulti di Berlusconi alla Procura di Milano non sono degni di un paese civile», ha detto il fondatore della facoltà di Psicologia, ieri tra i ragazzi del Pio X. Il prefetto Ennio Maria Sodano ha invitato gli studenti a battersi per la democrazia: in pochi anni dopo la catastrofe della guerra abbiamo saputo diventare una grande potenza industriale, ma oggi la nostra strada si è un po' smarrita e c'è il rischio che i giovani non riescano a trovare lavoro. Poi spazio al film, per ricordare il sacrificio di Giuseppe Taliercio, uomo mite, sostenuto da una fede incrollabile, profondamente legato alla moglie e ai figli, ucciso dalla follia delle Br.
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