Zuccherificio Coprob, lavoratori di Freeway in stato di agitazione
Filt Cgil Padova teme un cambio d’appalto peggiorativo: i 25 dipendenti della Freeway allo zuccherificio Coprob in agitazione.

Stato di agitazione per i lavoratori della Freeway srl, impegnati nell’appalto di logistica e movimentazione merci allo zuccherificio di Coprob Italia Zuccheri. La decisione è stata presa dalla Filt Cgil di Padova dopo un’assemblea con i dipendenti. I lavoratori coinvolti sono 25, di cui 19 assunti a tempo indeterminato e 6 con contratti a termine.
«La decisione» spiega Katia Basso, funzionaria della Filt Cgil Padova che segue la vertenza, «arriva a seguito di una serie di problematiche a cui Freeway e Coprob non hanno voluto dare risposte. Un atteggiamento che non ha fatto altro che appesantire una situazione che si è aggravata dopo che, a partire dal 25 agosto, è stato richiesto ai soli dipendenti della Freeway di registrare le entrate e le uscite dallo stabilimento con firma davanti al personale di guardiania. Un provvedimento che non possiamo che condannare. Si è trattato di un gesto discriminatorio e lesivo della privacy dei lavoratori che non siamo più disposti a tollerare».
Ulteriore motivo di preoccupazione per il sindacato è la scadenza del contratto d’appalto a fine anno. «Ci sono voci di un possibile cambio di fornitore» prosegue Basso, «con il rischio che le nuove condizioni contrattuali possano essere peggiorative rispetto alle attuali. Condizioni, voglio ricordare, che i lavoratori hanno faticosamente migliorato dopo che per anni hanno subìto molteplici cambi di appalto e visto mortificare i propri diritti. Una situazione migliorata negli ultimi cinque anni, sia sotto il profilo normativo sia economico, e che aveva portato, nel 2023, alla sottoscrizione di un accordo direttamente con la committenza. Per questo, quel che sta avvenendo ci preoccupa e ci sembra un mancato rispetto dei patti».
Oltre un mese fa, la Filt Cgil Padova aveva chiesto un incontro urgente con le parti, senza mai ricevere risposta. «La sensazione è che ci troviamo davanti a un film già visto molte volte, dove alle difficoltà del mercato si reagisce tagliando il costo del lavoro e puntando a ulteriori esternalizzazioni con appalti al ribasso. Per questo» conclude la sindacalista, «su richiesta dei lavoratori abbiamo ritenuto necessario attivare lo stato di agitazione per tutelare i loro diritti». —
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