Addio a Clara, la prima degli Agnelli

Brillante e libera, per amore di Giovanni Nuvoletti sfidò la famiglia e le convenzioni
Di Manuela Pivato

di Manuela Pivato

Era la primogenita dei fratelli Agnelli e, tra le ragazze di casa, la più brillante, la più libera, quella che amava sovvertire le regole rigirandosi tra le dita il filo di perle. Era anche quella assomigliava di più al più famoso dei fratelli, Gianni, nonostante per anni si fossero presi a male parole con la erre moscia, lei perché era innamorata pazza del conte Giovanni Nuvoletti pur essendo ancora sposata con il principe Tassilo von Fürstenberg e lui perché considerava quella storia da rotocalchi della sorella come una debolezza, di più, un fastidio.

Clara Agnelli è morta ieri all’età di 96 anni in una stanza dell’ospedale all’Angelo di Mestre dove era ricoverata da qualche tempo. Dopo una vita lunga e piena, fatta di bellezza, lussi e onori, ma anche di dolori - la morte del figlio Egon nel 2004, quella del nipote Christoph nel 2006 - la primogenita di Edoardo Agnelli e Virginia Bourbon del Monte viveva nell’entroterra veneziano ormai da tempo, prima nella splendida villa di famiglia a Marocco di Mogliano, con le vacanze a Cortina, e poi, quando il tempo era diventato tiranno, i costi della residenza esorbitanti e gli interessi in conflitto con l’affetto, in un residence di lusso per anziani.

Otto anni fa, Clara Agnelli aveva dovuto congedarsi per sempre dall’amato Giovanni Nuvoletti, l’uomo per il quale aveva sfidato la buona educazione e, apparentemente, il buon senso, buttando all’aria un matrimonio e la serenità di tre figli ancora piccoli. Negli anni in cui l’adulterio era un reato, Clara Agnelli fu adultera, condannata dalla famiglia, dalla Chiesa, dalla Fiat e persino dall’allora ministro dell’Interno, il democristiano Mario Scelba, che ordinò l’arresto della “concubina” mentre sbarcava all’aeroporto di Venezia. Nei palazzi in cui c’erano file di domestici e chef, Clara divenne un’eccellente cuoca. Nel tempo sospeso della dolce vita, le feste di Clara erano le più sontuose e il conte Nuvoletti, così elegante, così décontracté, così dandy, l’ospite più desiderabile per il bel mondo che arrivava da tutto il mondo.

La loro storia d’amore, compromettente e pruriginosa, che conteneva in parti eguali corna, fughe, foto rubate e figliolanza con i calzettoni bianchi, cambiò passo quando i due si sposarono prima civilmente nel 1974 e poi religiosamente nel dicembre dell’89, con una cerimonia nella privatissima cappella della villa di Mogliano, dopo la morte del primo marito, il principe von Fürstenberg, papà di Ira, l’attrice, di Egon, lo stilista, e di Sebastiano, l’uomo d’affari.

Il primo decennio del Duemila è segnato dai lutti. La morte del nipote Edoardo, figlio di Gianni, travolge la famiglia che pochi anni prima, nel 1997, aveva pianto la crudele scomparsa di Giovanni, figlio di Umberto, a soli 33 anni. Nel 2003 muore l’Avvocato e l’anno successivo Clara si ritrova a a seppellire il figlio Egon.

È sempre Giovanni Nuvoletti, con quella sua capacità di appoggiare un sorriso lieve su tutte le cose, a confortarla. La coppia si ritira a vita privata, esce poco, ogni tanto fa una capatina a Mestre o a Treviso. Persino Venezia sembra troppo lontana, come lo sono i tempi in cui Clara passeggiava per le calli veneziane dopo l’inaugurazione di una mostra a Palazzo Grassi, o cenava all’Harry’s Bar, o provava di nascosto un ristorante nuovo.

La morte di Nuvoletti nel 2008 è un colpo tremendo per i suoi 88 anni.

In famiglia iniziano a muoversi pretese, rivendicazioni. Mentre Clara si consuma in un’elegante camera della casa di riposo, irrompe un affare di soldi e banche che vede protagonisti l’ultimogentio Sebastien e i figli del fratello Egon, e cioè il principe Alexandre e la principessa Tatiana. Oggetto della contesa la Banca Ifis, di cui Clara e Sebastien avevano il controllo, che ha sede proprio nella villa sul Terraglio e si occupa di finanziamenti alle imprese e acquisto di crediti fiscali.

Presidente della banca è Sebastien Egon che aveva perso l’incarico di amministratore di sostegno della madre Clara, I due nipoti di Clara Agnelli avevano presentato tuttavia un’istanza ipotizzando un conflitto d’interessi dello zio che nell’ultimo periodo aveva sottoscritto due aumenti di capitale della società La Costiera, diventandone il primo azionista, mentre la quota della nonna sarebbe scesa al 30,58%.

Poi gli ultimi anni chiusi nei ricordi e nel riserbo. Qualche settimana fa il ricovero all’ospedale Angelo, nel reparto di geriatria, dove le condizioni si sono via via aggravate.

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