Bassano Una città con la storia scritta sul Ponte

I segni delle cannonate, le lapidi, le tracce di Palladio Oltre le spallette, un cuore medievale ed elegante



Il ponte che dal XII secolo unisce le due sponde del Brenta racconta episodi della sua storia attraverso i segni delle palle di cannone napoleoniche impressi sulla facciata della storica grapperia Nardini, la lapide ai partigiani qui fucilati, i segni architettonici di Palladio e i moniti alla memoria del Museo degli Alpini.

I passi sul legno

Ma quando, tra le spallette della sua inconfondibile struttura – distrutta più volte, dagli uomini e dalle acque, e sempre ricostruita riconfermando il progetto dell’architetto vicentino – si ammirano le eleganti case che hanno sostituito gli antichi molini e opifici per la lavorazione della seta, si ascolta il rapido scorrere del fiume e il caldo risuonare dei passi sul legno, allora si percepisce perché il Ponte Vecchio non è solo il simbolo di Bassano del Grappa, ma anche la sintesi della capacità di una città di raccontare e conservare. E attrarre irresistibilmente chi la visita.

A cominciare dal suo cuore medievale, il Castello degli Ezzelini, sorto nel 1150 intorno alla pieve edificata almeno un paio di secoli prima sul nucleo originario preromano della città, e che è diventato l’attuale Duomo di Santa Maria in Colle. Quella del castello è un’area che, dopo gli impegnativi restauri degli ultimi decenni, è oggi parzialmente visitabile nella sua configurazione originaria, con i suoi due punti nodali: il monumentale Corpo di Guardia e il cortile della torre dell’Ortazzo, oggi teatro all’aperto intitolato all’illustre baritono bassanese Tito Gobbi.

Il susseguirsi di vicoli e piazzette conduce nelle tre caratteristiche piazze contornate di palazzi d’epoca: primo tra tutti Piazzotto Montevecchio, il più importante centro politico in età comunale su cui affacciano alcuni palazzetti dipinti e l’edificio in pietra del Monte di Pietà (XV secolo). Due palazzi cinquecenteschi con tracce di affreschi immettono nell’adiacente Piazza Libertà, con i suoi eleganti palazzi porticati, la caratteristica Loggia del Podestà e l’imponente facciata della chiesa di San Giovanni. Nell’adiacente Piazza Garibaldi, sovrastata dalla medievale Torre Civica, sorge la chiesa romano-gotica di San Francesco, nel cui annesso ex-convento è aperto dal 1840 il Museo Civico.

Opere d’arte

Celebre per la sua pinacoteca che raccoglie oltre 500 opere (dal XIII al XX secolo) e per la ricchissima sezione dedicata ad Antonio Canova, ospita anche una raccolta archeologica e un Gabinetto di stampe antiche e moderne. Altra sede museale è Palazzo Sturm, gioiello rococò che si scorge anche dal Ponte Vecchio (ingresso in via Schiavonelli): grande complesso su sette piani che accoglie anche il Museo Remondini, vastissima raccolta di stampe e incisioni donate alla città dall’omonima famiglia che tra il Seicento e l’Ottocento creò la più grande realtà europea dedicata alla calcografia e alla tipografia. E che ospita anche il Museo della ceramica, immancabile omaggio a una delle attività storiche bassanesi. (museibassano. it). —

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