C’è anche l’Italia nell’ultimo tour di Joan Baez

VERONA. La leggendaria folksinger Joan Baez, da sempre in prima linea per il pacifismo e i diritti civili, ad agosto si esibirà con quattro date del suo tour d’addio. Il 5 agosto canterà suoi classici e i brani dell’ultimo album “Whistle Down The Wind”, uscito 10 anni dopo il suo disco più recente, al Teatro Romano di Verona all’interno del cartellone di Verona Folk, il 6 si esibirà alle Terme di Caracalla a Roma, l’8 al Castello di Udine nell’ambito dell’edizione del Folkest e il 9 nel Cortile dell’Accademia di Pollenzo (Cuneo).
La cantante, nata a New York 77 anni fa, ha dichiarato di essere stanca della vita in viaggio dei tour e di non affrontare con piacere il fatto che con gli anni per lei cantare non sia più facile come un tempo. Oggi infatti sente la necessità di tenersi in allenamento prima dei concerti e di dover fare più attenzione quando è sul palco anche perché comincia a sentire la fatica nel prendere le note alte che un tempo toccava senza sforzo. In realtà sarebbe normale per un cantante tenere costantemente in allenamento le corde vocali ma probabilmente per una cantante talentuosa come lei e con una voce che è un dono divino, fino a qualche tempo fa tutto ciò non era necessario. Niente di strano per un’artista di una certa età fare fatica a toccare le note dei registri alti che cantava con estrema facilità in gioventù.
Comunque, la Baez ha chiarito di essere stanca di una vita frenetica e di sentire il desiderio di condurre un’esistenza più tranquilla dedicandosi a una delle sue passioni: la pittura. Ha aggiunto che però se la chiameranno a partecipare a un concerto per una buona causa magari probabilmente accetterà di esibirsi ancora. La sua idea è anche di mettere la parola fine alla sua attività discografica ma poi ha ammesso: «Magari mi verranno delle idee per un nuovo e album e tornerò in sala di registrazione».
Comunque, le quattro date italiane del tour internazionale di Joan Baez rappresentano un’occasione da non perdere assolutamente, visto che da saranno l’ultima occasione di sentirla cantare dal vivo nel nostro paese.
La Baez rappresenta un pezzo importante di storia della musica folk e di coscienza civile. Si è esibita per la prima volta a 15 anni a una festa scolastica ma ha cominciato la sua carriera professionale nel 1959 al Festival di Newport, dove nel 1963 quando ormai era già famosa lanciò un allora sconosciuto Bob Dylan.
L’attività artistica della Baez è stata segnata dall’incontro con il premio Nobel per la letteratura, non solo perché la folksinger ha sempre continuato a cantare le sue prime canzoni ma soprattutto perché ha preso spunto da brani come “Blowing in the Wind” per indirizzare la sua carriera all’insegna dell’impegno politico. Tutto il contrario di quello che fece Dylan che ci tenne a smarcarsi da movimenti di protesta che secondo lui cercavano di incanalare all’interno della politica la sua vena artistica. La Baez, invece, ha cantato “We Shall Overcome” durante la famosa marcia di Washington di Marthin Luther King nel 1969. È stata in Vietnam sotto le bombe e ha partecipato a tutti i raduni musicali nel nome di una causa importante.
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