Federica Carta: «La mia nuova vita in Popcorn»

La cantautrice oggi a Padova e Venezia per il lancio dell’album. «Porto con me la chitarra per piccoli live acustici»
05/02/2019 Sanremo. 69 ° Festival della Canzone Italiana prima serata, nella foto Federica Carta, Shade
05/02/2019 Sanremo. 69 ° Festival della Canzone Italiana prima serata, nella foto Federica Carta, Shade



Ha scelto il Veneto Federica Carta per le prime tappe del suo instore tour: tanti incontri in cui la cantautrice, appena scesa dalla “giostra” sanremese presenterà “Popcorn”, il nuovo album in uscita oggi. I primi appuntamenti sono oggi: alle 15 alla Mondadori a Padova e alle 18 alla Nave de Vero a Mestre. «Non vedo l’ora», dice Federica Carta, «Durante alcuni firmacopie porterò la chitarra con me, mi piacerebbe fare dei piccoli live acustici. E poi ci saranno sorprese: ogni tanto potrebbe venirmi a trovare Shade. Ma non posso dire quando.». Si riformerà la coppia già vista sul palco dell’Ariston con “Senza farlo apposta”.

Il festival

«A Sanremo mi sono messa in gioco e ho scoperto una parte di me che non conoscevo», racconta l’artista, «Prima che iniziasse il Festival, avevo paura di vivere male il giudizio del pubblico, temevo mi avrebbe condizionato. E invece mi sono divertita molto. Un po’ di ansia c’era, ma in questo lavoro è normale».

il lavoro

Ora che l’esperienza sanremese è archiviata, per Federica si apre un nuovo capitolo, con il nuovo album. «Una parola per descriverlo? Nuovo. Sto crescendo e avverto questa maturazione: in “Popcorn” c’è molto della “nuova me” ». Un percorso quasi verticale, tenendo conto dell’età di Carta, appena ventenne. «Sto vivendo esperienze inimmaginabili che mi portano a maturare molto. Vedo la musica con occhi diversi. Fino a poco tempo fa mi stancavo molto, mentre ora ho voglia di andare in studio a registrare anche in piena notte. Nell’ultimo anno ho scritto moltissimo e solo una piccola parte dei brani che ho composto sono entrati in “Popcorn” . Dopo l’estate arriverà un secondo progetto, più grande. Mi sono impegnata molto e le persone che hanno lavorato con me hanno fatto un ottimo lavoro, quanto agli arrangiamenti: c’è un sound fresco, black, r’n’b. Abbiamo lavorato come volevo fare da tanto. Ma ogni cosa va fatta a suo tempo».

Il Cinema

Questo disco deve molto al mondo del cinema: i riferimenti sono nel titolo, nella copertina e in un brano, “Mondovisione”, parte della colonna sonora de “La befana vien di notte” di Michele Soavi con Paola Cortellesi. «Il titolo del disco nasce in un cinema. Stavo guardando “Se son rose...” di Leonardo Pieraccioni. Avevo comprato un pacco enorme di pop-corn, che neanche volevo mangiare. Quando vado al cinema li compro sempre e non riesco mai a finirli. Sono “vittima” della necessità dell’accoppiata cinema e pop-corn. E in quell’istante mi sono resa conto che una persona che era parte della mia vita mi stava trattando così: come un pacco di pop-corn. Quel giorno non sarei dovuta andare al cinema. Per fortuna ci sono andata». —



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