Gli ensemble del Pollini: quattro concerti in centro a Padova

PADOVA. Chi c’era perché lo aveva programmato e chi ci è capitato per caso, ed è stata una sorpresa ancora migliore.
I quattro concerti organizzati ieri dal mattino di Padova per i suoi quarant’anni hanno aggiunto una nota di qualità ai rituali di un caldo sabato pomeriggio estivo.
Quattro appuntamenti, diversissimi per genere, stile e location, proposti all’interno della rassegna “Musica in città” grazie alla collaborazione con il conservatorio Pollini.
«Un modo semplice ma di grande qualità per festeggiare i quarant’anni del mattino”, come li ha definiti Gianluigi Cortese, che ha introdotto i concerti insieme al direttore del Pollini Leopoldo Armellini. Una collaborazione sperimentata anche per eventi a Piove di Sacco, Cittadella, Monselice ed Este.
E’ stata una vera e propria festa della musica, con cellulari alla mano e bambini in spalla, iniziata sulla gradinata della Gran Guardia dove I Trombettissimi, formazione di dodici componenti, parte della classe di tromba del Conservatorio Pollini, guidati dal maestro Diego Cal, hanno proposto un programma estremamente vario, alcuni brani molto conosciuti (come Over the rainbow, eseguita per seconda).
L’ensemble ha coinvolto un pubblico via via più numeroso fino ad invadere buona parte di piazza dei Signori nonostante la canicola pomeridiana.
L’atmosfera è decisamente cambiata con il concerto eseguito nel porticato della chiesa dei Servi dal Dolcensemble, la classe di flauti tenuta dal maestro Paolo Faldi, che per l’occasione ha scelto quattro compositori tra Cinque e Settecento per concludere con un brano moderno.
Le delicate melodie eseguite al flauto dai bravissimi allievi del Pollini hanno ricreato in via Roma un’atmosfera da festa barocca molto particolare.
Da qui si è passati nel Cortile antico del Bo dove l’Ensemble di mandolini e chitarre del Pollini, guidato dalla docente di mandolino Maria Cleofe Miotti, in collaborazione con la classe di chitarra di Paola Muggia e con la scuola Gino Neri di Ferrara ha dato spazio alla musica senza confini, passando dal folclore spagnolo a quello israeliano, dai ritmi dell’Europa dell’est a quelli greci di tradizione moderna, senza dimenticare la tradizionale tarantella napoletana.
E a concludere in bellezza sono state le note jazz del Pollini Jazz ensemble, nel plateatico del caffè Pedrocchi, quando già alle spalle dei musicisti comparivano i primi spritz.
Il gruppo, guidato dal maestro Marcello Tonolo, jazzista di fama internazionale e punto di riferimento per il dipartimento di jazz del Conservatorio, ha eseguito standard jazz con molti brani di Cole Porter, alcuni strumentali altri cantati da quattro allievi del primo anno della classe di canto jazz. Ad ascoltare, anche in questa occasione, un vastissimo pubblico, rispettoso e attento, attirato inesorabilmente dalla magia della musica.
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