Le straordinarie gemelle “Indivisibili” «Il più bel regalo del nostro cinema»

di Marco Contino Giorgio Gosetti, delegato generale delle Giornate degli Autori, si illumina quando parla del nuovo film di Edoardo De Angelis - “Indivisibili” - che definisce «il più bel regalo del...
Di Marco Contino

di Marco Contino

Giorgio Gosetti, delegato generale delle Giornate degli Autori, si illumina quando parla del nuovo film di Edoardo De Angelis - “Indivisibili” - che definisce «il più bel regalo del cinema italiano di quest’anno». Non per il concorso, a quanto pare. «Ma Venezia è un palcoscenico unico» precisa Gosetti «e le varie sezioni non devono farsi la guerra».

La diplomazia vince e De Angelis non ha alcuna intenzione di cadere nelle sabbie mobili delle scelte di Barbera. Il suo film è alla Mostra e tanto basta. Soprattutto perché “Indivisibili” è la sua opera migliore, che lo sceneggiatore Nicola Guaglianone gli ha suggerito dopo la lettura di un articolo del New York Times dedicato alla vita di due gemelle siamesi. Il resto lo fa una proiezione del capolavoro di Tod Browning (“Freaks”) che convince De Angelis a raccontare la storia di Viola e Daisy (omaggio alle vere gemelle siamesi che compaiono in “Freaks”), sorelle di Castel Volturno unite dalla nascita all’altezza del bacino che cantano ai matrimoni e alle feste e danno da vivere a tutta la famiglia, gelosa custode (e sfruttatrice) di un’unione che per Viola sta diventando intollerabile.

«Volevo fare un film che raccontasse l’equilibrio tra attrazione e repulsione e l’immagine delle gemelle siamesi, due bellissime ragazze ma anche due mostri, mi sembrava perfetta. Il problema era trovare le protagoniste giuste». E De Angelis le ha trovate nelle due gemelle diciannovenni Marianna e Angela Fontana, studentesse del Conservatorio, che in tre mesi hanno imparato a vivere in simbiosi, mentale («ma quella esiste da sempre», dicono) e fisica. «Ci muovevamo e nuotavamo legate con corde e busti rigidi, mentre nelle scene senza vestiti abbiamo utilizzato delle protesi di silicone. Abbiamo sperimentato il lato più morboso e difficile dell’essere gemelle, andando persino in bagno insieme e condividendo la tavola per mangiare: un percorso psicologico complesso dal quale siamo uscite più forti, ancora più consapevoli di cosa significhi separarsi e prendere strade diverse. Che poi è quello che la vita ci imporrà di fare in futuro».

Ma "Indivisibili” (nelle sale il 29 settembre) è anche la storia di due ragazze che cercano disperatamente la loro identità in una realtà difficile come Castel Volturno, altro paradosso in bilico tra bellezza e squallore, attraversata da un fervore religioso ai limiti del paganesimo che fa di Viola e Daisy due “madonne” da baraccone, da venerare e toccare.

Accompagnato dalle musiche di Enzo Avitabile, tra silenzi e sonorità neo-melodiche (di cui il maestro sottolinea l'importanza perché «la cultura vive anche di contro-cultura»), il film è illuminato dai versi della canzone, “tutt’egual song ’e criature”: uguali e, alle volte, indivisibili.

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova