Nell’estate delle donne non ci sono più solo veline, benvenute a Virginia, Chiara e al loro senso di responsabilità

C’è uno strano andirivieni di figure femminili che occupano le notizie, i tabloid, il gossip. E così il maschio sembra assottigliare il suo protagonismo per ritagliarselo incontrastato nelle leve del potere reale, nel continuare a uccidere le sue donne o a controllare l’universo con il braccio poderoso, attivo e indispensabile delle donne.
Si inizia con Virgina Raggi, che sembra stare in bilico su se stessa, con il suo giacchino e pantalone blu, scarpette con punta e tacchetto piccolo, abbracciata al suo bambino al primo incontro ufficiale della presentazione della sua Giunta. Il mondo mediatico ha rivolto alla giunonica Boschi molte più reverenze nel passato, pur nell’ambiguità del personaggio. Alla Raggi invece viene proposto un ansimante bisogno di valutazione, giudizio, un’analisi spietata come se fosse una scolaretta alla sua prima uscita. Sicuramente il nuovo sindaco non cerca la seduzione delle veline di tutti i tempi e di tutti i governi. Un giro di donne vorticoso, anche in giro per il mondo: Hillary Clinton si sbraccia per prendersi l’America, due sono le figure in lizza per la Gran Bretagna, la Merkel nella sua giacchina da divisa Sturmtruppen rimane leader incontrastata nei poteri femminili. Il giro è sempre più vorticoso, anche nelle figure non del tutto limpide della Chaouqui e della Rousseff.
In realtà, se qualcosa si può dire, è che tutte queste figure, l’Appendino in testa, si sono forse lasciate convincere dal solito senso di responsabilità che caratterizza il mondo femminile, quell’amore o sacrificio che rende loro merito per ciò che riusciranno a riannodare e risanare nel nostro disastroso mondo di disonestà e credibilità.
La Raggi si porta il suo bambino in Campidoglio, quasi a volersi proteggere di fronte al lavoro che dovrà fare per ridare a Roma una sua dignità. Ma l’impressione è che di solidarietà non ne abbia avuta molta dal mondo delle donne. Questo non stupisce, perché da sempre questa alleanza e questa rete tanto declamata mostra più che mai i suoi buchi e le sue smagliature.
Intanto Belen Rodriguez e le altre esibiscono il solito selfie, con la solita curvatura del lato B, nel solito mare che sembra stiano lì tutto l’anno su un palcoscenico pre-definito che inizia alle Maldive passando per Formentera o per risalire velocemente sulle prue dei soliti panfili o yacht immancabili e insostituibili, affinché si possa appartenere al mondo dei vip. È il fisico in realtà la vera ossessione di quest’estate, soprattutto per tutte quelle figure del cosiddetto mondo vip che hanno come orgoglio non tanto la loro maternità, ma la ricostruzione e il ripristino veloce dei loro corpi e che sembrano ignare del fatto che i loro bambini dovrebbero essere la priorità.
Kate Middleton e la Letizia Ortiz sono il femminile che ostenta quello che non c’è: non saranno mai come le donne comuni che vogliono rappresentare con i loro abiti di Zara e dintorni. Le donne fanno fatica oggi a vivere se stesse, a comprendere come superare i modelli insormontabili a cui vengono sottoposte. Ma anche la fatica e lo stupore che si è letto nel volto del sindaco di Roma, autentico, costernato, orgoglioso, carico di difese, rende reale che non le verrà risparmiato niente.
Raggi e Appendino che piaccia o no, rappresentano un nuovo femminile, veloce e pratico, ma asciutto e lontano da certe iconografie del passato. Le donne intelligenti sanno a cosa vanno incontro e se hanno deciso di seguire questa strada, stanno cercando di non farsi sedurre dal potere e soprattutto di non mentire di fronte a se stesse e al loro mandato, lontano da ciò che gli uomini vorrebbero in realtà.
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