Si spengono i circoli culturali Mame e Laboratorio I’M

Festa Game Over stasera in via Sarpi e “I’m Sorry” ad Abano   «Non reggiamo più economicamente»

Con due “feste” dai titoli evocativi (Game Over e I’M Sorry) si spengono le luci su due circoli a Padova e ad Abano che hanno animato la vita culturale dei giovani e non solo fra musica, arte, danza e molto altro. Il primo sipario cala stasera (appuntamento alle 22) al Mame Club di via Sarpi, club che nell'arco di cinque anni ha saputo farsi amare. L’altro ieri l’ultimo concerto, quello dei Balmorhea. Stasera aprirà i battenti solo per la festa Game Over, ma non vedrà spegnersi l’attività musicale fuori da questa sede dei due animatori storici: Antonio Colella e Simone Fogliata, rispettivamente il fondatore e uno dei più attivi booking agents, impegnati in eventi come il Parco della Musica o l'Anfiteatro del Venda. Anzi in questi casi si profilano calendari molto nutriti e seguiti. In crisi l’attività del formato club.

E come un fulmine a ciel sereno ieri è poi apparso sui social un altro post che dà preoccupazione e tristezza: anche il Laboratorio Culturale I'M di Abano Terme, il polo culturale più attivo e variegato della zona Terme Colli, sabato 14 aprile chiuderà. La ragione è sempre la stessa: il progetto non è più economicamente sostenibile. Chi chiude poi viene rimpianto: è il caso di locali come il Banale o La Mela di Newton, sarà così per il Mame, ma con l'I'M Lab la città di Abano e non solo perde molto. Chi lo frequentava superficialmente conosceva I'M Lab per i concerti e le feste, ma erano dieci i gruppi di lavoro che dal 2015 operavano nella struttura di via Brustolon: un caleidoscopio di musica, teatro, arti figurative e plastiche, design, fino all'inclusione sociale, all'empowerment dei giovani, al lancio di nuove start-up e integrazione dei migranti, un progetto complesso e completo più volte preso come caso di studio. «Per come l'avevamo impostato nel 2015» spiega Piero Baraldo, portavoce del Laboratorio e dell'associazione Khorakhané, da cui I'M Lab è nato e che continuerà la sua attività «Il progetto non è più sostenibile. Entrando in contatto con altre realtà del nostro stesso genere in giro per l'Europa ci siamo resi conto che tutti hanno gli stessi problemi: sopravvivono solo quelli che hanno un contributo sostanziale da parte dell'amministrazione pubblica. Finanziamo i progetti tramite bandi pubblici, senza sapere, però, se il prossimo mese avremo fondi per portarli avanti. Non è giusto chiedere ai nostri volontari di impegnarsi anima e corpo senza dar loro una prospettiva di autosufficienza economica, è per questo che abbiamo deciso di chiudere». Eppure i contributi 5X1000 sono sempre cresciuti in questi anni, il pubblico ha continuato a partecipare agli eventi, ma forse il contesto sociale in cui I'M Lab si inseriva non percepiva la bontà del progetto. «Il nostro pubblico» continua Baraldo «era per lo più padovano, e contemporaneamente sentivamo i ragazzi di Abano dire che per loro non c'erano spazi nel loro paese». Resta la festa di chiusura “I’M Sorry”del 14 aprile, dalle 15.30 fino a mattina con un'installazione, i saluti dei fondatori, la musica di Djolibé Djembé.

Riccardo Cecconi

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