Ultimo live in Veneto per Baez addio ai fan al Teatro Romano

La cantante folk in scena questa sera. Qualche mese fa aveva annunciato il ritiro Dietro la scelta il desiderio di una vita tranquilla e di dedicarsi alla pittura
10/03/2014 Roma. Auditorium, Parco della Musica. Nella foto Joan Baez in concerto
10/03/2014 Roma. Auditorium, Parco della Musica. Nella foto Joan Baez in concerto

Verona

La leggendaria folksinger Joan Baez nel suo tour suo addio alle scene, sarà stasera al Teatro Romano di Verona nell’ambito di Verona Folk e mercoledì al Castello di Udine all’interno della quarantesima edizione del Folkest.

L’interprete, che nel 1969 prese parte al Festival di Woodstock, inoltre, sarà protagonista di altre due date italiane del suo ultimo tour, una alle Terme di Caracalla a Roma, domani, e un’altra il 9 agosto nel Cortile dell’Accademia di Pollenzo (Cuneo). La Baez avrà modo di cantare i successi di 60 anni di straordinaria carriera accanto alle canzoni del suo ultimo album “Whistle Down The Wind”, uscito 10 anni dopo il suo disco più recente, “Day After Tomorrow”.

La cantante, nata a New York 77 anni fa, poco dopo essere stata ammessa nella Rock & Roll Hall Of Fame, nell'aprile dell’anno scorso, ha annunciato che il 2018 sarebbe stato il suo ultimo anno di tournée ufficiali.



«Non vedo l’ora di essere in tour», aveva detto, «con un bellissimo nuovo album di cui sono davvero orgogliosa. Accolgo con piacere l’opportunità di condividere questa nuova emozione con i miei fan storici e il pubblico in tutto il mondo». L’artista ha motivato la sua decisione dicendo di essere stanca della vita sempre in viaggio e di vivere con disagio il fatto che a causa del passare degli anni per lei cantare non sia più facile come un tempo.

La Baez, inoltre, ha chiarito di desiderare una vita tranquilla in cui dedicarsi alla pittura. Ha aggiunto che però se la chiameranno a partecipare a qualche iniziativa dal vivo a sostegno di una buona causa probabilmente accetterà di esibirsi ancora, cantando qualche canzone. L’artista ha anche detto che vorrebbe mettere la parola fine anche alla sua attività discografica ma poi ha ammesso: «Magari mi verranno delle idee per un nuovo e album e tornerò ancora in sala di registrazione». Comunque, è chiaro che le quattro date italiane del tour internazionale della folksinger rappresenteranno l’ultima occasione per assistere a un suo concerto nel nostro paese.



La Baez rappresenta un pezzo importante di storia della musica folk collegata alle lotte per la pace e per i diritti civili. Si è esibita per la prima volta a 15 anni ad una festa scolastica ma ha cominciato la sua carriera professionale nel 1959 al Festival di Newport, dove nel 1963, quando ormai era già famosa, lanciò un allora sconosciuto Bob Dylan. La sua attività artistica è stata segnata dall’incontro con il premio Nobel per la letteratura, non solo dal punto di vista artistico ma anche dell’impegno politico. Ha continuato per tutta la vita ad appoggiare i movimenti pacifisti e le lotte per i diritti civili, a differenza di Dylan che sin da giovane si è smarcato dalla scena politica da cui temeva di poter essere strumentalizzato. La cantante, invece, ha sempre appoggiato le battaglie progressiste: è passata alla storia la sua partecipazione alla marcia che Marthin Luther King organizzò a Washington nel 1969 per chiedere l’uguaglianza dei diritti per la popolazione afroamericana. In quell’occasione cantò “We Shall Overcome”. Quindi, si recò Vietnam sotto le bombe e prese parte a tutti i raduni musicali nel nome di cause importanti. —



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