Covid, la Regione Veneto aggiorna il piano di gestione della pandemia: più posti letto

La principale novità consiste nell’incremento dell’area intensiva e semintensiva respiratoria. In tutta la regione ci saranno 705 posti letto dedicati, contro le epidemie e picchi influenzali 

Un paziente ricoverato nel reparto di terapia intensiva CoVid19 dell'ospedale di Cremona, 30 aprile 2020. ANSA/SIMONE VENEZIA
Un paziente ricoverato nel reparto di terapia intensiva CoVid19 dell'ospedale di Cremona, 30 aprile 2020. ANSA/SIMONE VENEZIA

La Giunta regionale del Veneto, su proposta dell'assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, ha approvato un ulteriore aggiornamento del Piano di Sanità Pubblica dal titolo «Aggiornamento e rimodulazione delle strategie di gestione e controllo della Pandemia COVID-19».

La principale novità consiste nell’incremento dei posti letto di area intensiva e semintensiva respiratoria, garantendo la disponibilità di posti letto per il Covid, preservando l'attività ordinaria e cercando di evitare l'interruzione delle attività non urgenti. Ottimizzando l'occupazione dei posti letto di terapia intensiva su base regionale e riducendo i tempi di attivazione dei posti letto disponibili.

Durante la pandemia, e per ogni necessità legata ai picchi influenzali stagionali, ogni ospedale destina il 20 per cento dei posti letto di area medica (escluse le malattie infettive) a pazienti con patologie respiratorie o infettive. Vengono aumentati i posti letto a 0,14 ogni 1.000 abitanti, e quindi in tutta la regione ci saranno 705 posti letto dedicati, contro le pandemie. 

«I nostri tecnici - dice l'assessore Lanzarin - hanno basato le premesse sull'attuale scenario epidemiologico, caratterizzato dalla circolazione diffusa di Sars-Cov-2 sul territorio con un impatto meno significativo in termini di malattia rispetto alle precedenti fasi pandemiche. Un contesto che necessita comunque di essere costantemente monitorato in ragione delle caratteristiche di Sars-Cov-2 e della possibile insorgenza di nuove varianti. La guardia non può ancora essere abbassata e non lo stiamo facendo»

«La strategia regionale - aggiunge Lanzarin - si aggiorna con misure di sanità pubblica che si adeguano al contesto epidemiologico e si adattano al contesto locale, perseguendo gli obiettivi di adeguamento delle strategie e degli strumenti per attuare le misure di sanità pubblica in un contesto in cui la responsabilità individuale svolge un ruolo sempre più rilevante; di promozione di alcuni principi per monitorare lo scenario epidemiologico e per adattare la risposta ad eventuali recrudescenze dell'emergenza; di adeguamento delle strategie di sorveglianza e prevenzione per alcuni specifici setting».

In tale ottica i programmi organizzati di screening per gli operatori verranno modulati dalle strutture stesse in base allo scenario epidemiologico e al contesto locale e verranno riviste le modalità di accesso alle strutture sanitarie e socio sanitarie.

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