Dopo 30 anni sbloccata la linea alta velocità tra Vicenza e Verona
Permetterà di viaggiare a quasi 400 chilometri orari dimezzando i tempi di percorrenza tra il Veneto e Milano. Il ministro De Michieli: "Per questo governo le infrastrutture sono una priorità"

VERONA. Firmato a Verona il contratto di avvio lavori per la realizzazione della nuova linea alta velocità Verona - Vicenza. Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane) ha siglato l'accordo che affida al General Contractor Iricav Due - consorzio costituito per circa l'83% dal Gruppo Webuild, (Webuild e Astaldi) e per il 17% da Hitachi Rail STS, con quote minori di Lamaro Appalti e Fintecna - il primo lotto funzionale del nuovo tracciato ferroviario, per un investimento di 2,7 miliardi di euro.
Il progetto rappresenta la prima fase realizzativa dei tre lotti funzionali della linea Av/Ac Verona-Padova e il proseguimento della Brescia-Verona, in corso di realizzazione.
In particolare, il tratto compreso tra Verona e bivio Vicenza, che si estenderà per circa 44 km, suddiviso in due lotti costruttivi. Il primo, del valore di 984 milioni di euro, interamente finanziato e comprende la realizzazione di opere civili, sovrastruttura ferroviaria e impianti tecnologici propedeutici all'attivazione delle deviazioni della linea convenzionale Milano-Venezia; il secondo, del valore di oltre 1,7 mld da finanziare, prevede il completamento delle opere civili, la realizzazione dell'armamento e degli impianti tecnologici (durata dei lavori di 6 anni e 8 mesi).
Il nuovo tracciato, la cui attivazione prevista entro il 2027, collegherà Verona e Vicenza, contribuendo ulteriormente al potenziamento del sistema ferroviario.
La nuova infrastruttura favorirà la mobilità sostenibile promuovendo sempre più l'utilizzo del treno, a vantaggio anche dello shift modale da gomma a ferro nel settore merci, con benefici in termini di impatto ambientale e tasso di incidentalità associata alla mobilità stradale.
La nuova linea consentirà inoltre di incrementare l'offerta di trasporto alta velocità lungo la direttrice Milano-Venezia, parte integrante del Corridoio europeo TEN-T Mediterraneo, garantendo una migliore separazione dei flussi di traffico, con un conseguente incremento della capacità e della regolarità del servizio, riduzione dei tempi di viaggio e aumento della frequenza dei treni.
"Siamo arrivati a decidere di velocizzare e quando pensi a un'opera nel 1991 e la avvii solo tra il 2020 e il 2021 vuol dire che c'è una stratificazione di norme".
Così il ministro per le Infrastrutture, Paola De Micheli che oggi in Prefettura di Verona, assieme ai vertici di Fs, Rfi e Webuild e ai sindaci dei comuni attraversati dall'alta velocità, ha presentato la firma dei due accordi per la costruzione dell'alta velocità sulla tratta Verona-Vicenza.
Si sta parlando della vera alta velociutà, quella con binari speciali e linee dedicate che permettono di raggiungere i 400 chilometri l'ora, come avviene tra Milano e Torino. Una linea che permeterà ai veneti di raggiungere Milano in poco più di un'ora e mezza.
Le parole del ministro De Micheli: "Trasporto ferroviario: Padova avrà ruolo strategico"
"Non è vero - ha spiegato - che ci sono cose che non si possono fare. Basta decidere e avere priorità. Le infrastrutture per questo governo sono la priorità. Non è normale sbloccare 10 miliardi di opere in 40 giorni. È una fase storica - ha concluso De Micheli - in cui in questo Paese le cose possono avvenire".
"Nel Nord si realizzano infrastrutture che consentono alle imprese di essere più competitive e alle persone di muoversi in un'intermodalità europea, al Sud per superare quella disuguaglianza infrastrutturale, sociale ed economica che ha privato quel territorio delle stesse opportunità che ci sono state al Nord. E parla una donna del Nord". Lo ha detto il ministro per le Infrastrutture, Paola De Micheli, illustrando a Verona il progetto di realizzazione dell'alta velocità sulla tratta Verona-Vicenza.
"Per questo - ha proseguito - ribadisco che bisogna fare in velocità. Abbiamo da risolvere la questione che l'infrastruttura ferroviaria costa di più in accesso rispetto a fare una strada, ma ha un effetto in termini di competitività, di velocità e anche, se permettete, di uguaglianza, molto più potente delle strutture stradali. Quindi una scelta di campo, una visione di Paese, una visione di economia avere messo 200 miliardi per le tratte veloci nel prossimo quindicennio, e di avere messo a disposizione più della metà delle risorse sulle infrastrutture ferroviarie".
"E poi - ha concluso il ministro - c'è la grande opportunità di avere un grande gruppo come Ferrovie dello Stato, una grande azienda come Rfi, che possono consentire nei prossimi 10 anni di realizzare tutto quello di cui siè discusso negli anni '90, di metterlo a terra e di trasformarlo in un concreto miglioramento della vita dei cittadini".
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