Geologo morto in Alaska: «Aveva scoperto i tubi di lava dove Terra e Luna sono simili»
Riccardo Pozzobon, 40 anni di Selvazzano, è morto durante una missione di ricerca in Alaska. Scienziato di fama internazionale, collaborava con l’Esa. Ecco di cosa si stava occupano in Alaska

Le similitudini tra la Terra, i pianeti e la luna. La geologia planetaria è stato, tecnicamente, il pane quotidiano del giovane ricercatore Riccardo Pozzobon. Ciò di cui si stava occupando assieme alla collega Costanza Rossi dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) e a un collega dell’associazione “La Venta – Esplorazioni geografiche” anche quando, martedì scorso, è fatalmente caduto in un ruscello sul ghiacciaio Mendenhall, a una ventina di chilometri dal centro di Juneau, capitale dell’Alaska. Laureato in Geologia a Padova, e con un dottorato di ricerca in Geologia planetaria, Pozzobon, 40 anni di Selvazzano, studiava la roccia, le strutture e i processi in atto sui pianeti e sulla Luna.
Un ambito di ricerca che il direttore del dipartimento di Geoscienze del Bo definisce assolutamente all’avanguardia nel nostro Paese, «anche grazie all’apporto di Pozzobon, rilevantissimo e innovativo, soprattutto nel panorama italiano». Non a caso il nome del geologo planetario, noto a livello internazionale, è comparso sulla rivista Nature. «Aveva scoperto i cosiddetti “tubi di lava”, ossia quei tunnel che si formano nel terreno dopo il passaggio della lava», ricorda il professor Matteo Massironi, che a fianco di Pozzobon ha dato vita, nell’ateneo patavino, al corso magistrale dedicato all’acquisizione di dati, attraverso l’utilizzo di droni, nell’ambito delle scienze della Terra, Digital geological mapping.
«Il nostro obiettivo è studiare parti della terra che per morfologia somigliano a quelle dei pianeti – chiarisce Massironi – Questi tunnel sono parti di terreno riparate dalle radiazioni e, sulla luna, raggiungono dimensioni importanti: entrarci dentro ci dà la possibilità unica di studiare il terreno lunare. Il lavoro di Riccardo Pozzobon è stato fondamentale e, per noi, perdere un ricercatore così bravo e preparato rappresenta un vuoto enorme, era una persona magnifica, ci mancherà».
In virtù delle sue conoscenze geologiche, il giovane ricercatore era diventato anche istruttore degli astronauti dell’Agenzia spaziale europea (Esa), che formava, come addestratore, per le missioni nello spazio: tra loro anche Luca Parmitano. A livello di didattico era ancora ricercatore al Bo ma, da alcuni anni, aveva cominciato a insegnare, «eccellente anche da questa veste», tiene a precisare Surian. —
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