La Croazia alza il muro sul conto segreto di Galan

Mistero sui prelievi, dell'iniziale milione e 800 mila euro (per gli inquirenti le tangenti Mose) restano solo duemila euro
Foto LaPresse.FOTO DI REPERTORIO.22/07/2014.Camera, s“ all'arresto di Galan......Foto Roberto Monaldo / LaPresse.23-06-2014 Roma.Politica.Conferenza stampa di Giancarlo Galan.Nella foto Giancarlo Galan..Photo Roberto Monaldo / LaPresse.23-06-2014 Rome (Italy).Press conference by Giancarlo Galan.In the photGiancarlo Galano
Foto LaPresse.FOTO DI REPERTORIO.22/07/2014.Camera, s“ all'arresto di Galan......Foto Roberto Monaldo / LaPresse.23-06-2014 Roma.Politica.Conferenza stampa di Giancarlo Galan.Nella foto Giancarlo Galan..Photo Roberto Monaldo / LaPresse.23-06-2014 Rome (Italy).Press conference by Giancarlo Galan.In the photGiancarlo Galano

MESTRE. Memoria. Era questo il nome del conto corrente creato dallo studio di commercialisti Penso e Venuti per coprire il milione e mezzo di euro che Giancarlo Galan ha intascato con le tangenti ricevute per la realizzazione del Mose. Un milione e mezzo che si perde in Croazia.

Qui viene versato su un conto di Veneto Banka. Quando la Procura di Venezia e la Guardia di Finanza chiedono la storia di questi soldi le autorità croate spiegano come il denaro è arrivato, ma non dicono nulla sulla fine che hanno fatto. Complicità di qualche funzionario delle autorità croate? Forse. Sta di fatto che su quel conto ora restano 2.000 euro.

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Giancarlo Galan ANSA/CESARE ABBATE/

Il conto memoria Memoria nasce in Svizzera. Un conto corrente aperto prima del 2006 nella banca Bim Suisse e intestato ad Alessandra Farina, la moglie di Paolo Venuti, il commercialista di fiducia di Galan, arrestato nel 2014 e che ha patteggiato per riciclaggio due anni.

In quel conto sono finiti euro, dollari americani e pure yen giapponesi. Per costituirlo sono state eseguite decine di operazioni fatte da società panamensi di comodo o da altri paradisi fiscali, ma anche da prestanomi. Tra le società si trovano “Sgillingstone” e “Dollyrivers Corp”, ma anche nominativi come quello di Roberto Bonetto.

Nel 2006 e nel 2007 si registrano sul conto diversi movimenti di denaro dovuti a numerosi investimenti, ma pure a successivi disinvestimenti. Il conto viene chiuso, da Farina, a fine febbraio del 2008, quando grazie agli interessi è salito a un milione e ottocento mila euro.

I soldi vengono versati su un conto della stessa banca svizzera, ma intestato alla panamense “Devon Consultants Assets SA”. I flussi anomali Il denaro ricompare sulla Veneto Banka di Zagabria, nel settembre 2009, come ricostruito dai finanzieri del Gico di Venezia.

Il conto è intestato sempre ad Alessandra Farina. Ma lei di quel conto conosce ben poco. In realtà il vero manovratore è Paolo Venuti che usa la moglie per intestarle conti correnti all’estero che servono per far transitare il denaro in nero dei clienti dello studio.

La donna che fa l’insegnante, infatti, nei dieci anni tra il 2004 e il 2013, ha guadagnato di stipendio lordo 250.000 euro, mentre sui suoi conti sparsi in Svizzera e Croazia sono transitati oltre due milioni e mezzo di euro.

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Le intercettazioni Un’intercettazione eloquente sulla presenza dei soldi di Galan in Croazia è quella fatta dal Gico della Guardia di Finanza mentre i coniugi Venuti sono a bordo di un’Audi A6 e tornavano dal ristorante dopo essere stati a cena con i coniugi Galan ad Arquà Petrarca.

Dalla conversazione si scopre che Sandra Persegato, la moglie di Giancarlo Galan vuole investire i soldi del conto croato in attività, mentre l’ex Presidente della Regione dice di non toccarli perché sono i soldi destinati alla loro figlia. Di sicuro Galan non si fida della moglie e ordina ad Alessandra Farina di non toccarli.

«Ma non sono in Svizzera, sono in Croazia?», chiede Alessandra Farina al marito Paolo Venuti. «Non hai ancora capito... quelli... lì c’è il problema mio, suo, promiscuità... per cui alla fine quelli in Svizzera li tengo io e quelli in Croazia li tiene lui...», risponde il commercialista.

A quanto pare la moglie di Galan non sa con precisione dell’esistenza del conto. Ma soprattutto appare alquanto strano che Galan non ricordasse con precisione, almeno stando all’intercettazione dei due coniugi, l’ammontare della cifra.

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Soldi promiscui Del resto la promiscuità dei conti vari ha creato, a volte, non pochi problemi di gestione. La moglie di Venuti chiede al marito: «Ma quanti sono i suoi? », e il commercialista risponde: «Un milione e otto... ma non dirglielo... lui sa che c’è un milione e mezzo».

Sandra Persegato durante la cena chiede alla moglie di Venuti di poter usare quel denaro in altri investimenti. Ma non conosce la cifra esatta, oltre a non capire che il denaro non è più in Svizzera. La moglie di Galan chiede a Venuti di poter utilizzare quei soldi: «Lei vorrebbe usare questi 2-300.000 e dice di più che non ha adesso perché l’Agricola Bio Metano non gli sta dando...».

Ma la moglie replica che Giancarlo le ha detto che quel denaro non si può toccare: «Fammi giuramento», avrebbe detto Galan. Venuti replica: «Potrebbe essere anche un affare questi delle gelaterie in India...Ma se l’indiano e Giopp (Paolo Giopp ex direttore di Confindustria Padova ndr) mi portano un progetto molto convincente...». La moglie sbotta: «Ci sono delle volontà... non è mica uno che è dichiarato infermo di mente...è lucidissimo e non ne vuole sapere, punto e basta». —

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