Zaia re delle preferenze smina il sorpasso dei Fratelli e ipoteca il suo futuro politico

Luca Zaia resta il perno del consenso politico veneto nel centrodestra: oltre 40 mila preferenze personali e un effetto-traino che porta la Lega sopra il 30%, nettamente davanti a Fratelli d’Italia

Luca Zaia al K3 a Treviso
Luca Zaia al K3 a Treviso

Zaia porta casa un ottimo bottino. Sarà finito veramente lo Zaistan? Nemmeno l’impossibilità di ricandidarsi alla guida della Regione ha scalfito l’ascendente di Luca Zaia sugli elettori veneti. Queste regionali hanno mostrato che il consenso attorno al governatore uscente rimane un punto fermo: il suo nome, piazzato in cima alla lista della Lega in tutte le province, ha prodotto un'ondata di preferenze capace di trainare il partito ben oltre il 30%, staccando nettamente Fratelli d’Italia.

Lo scrutinio non è ancora completo, ma Zaia ha già superato le 40 mila preferenze personali, più di un quarto delle quali raccolte nella sua storica roccaforte trevigiana. Un risultato che ha contribuito in modo decisivo all’elezione di Alberto Stefani, nuovo presidente del Veneto, che si avvia a superare il 60% dei voti.

«Se c’era una lista Zaia, ora molti più consiglieri»

Commentando i primi risultati, Zaia non ha nascosto la soddisfazione per l’exploit della Lega, reduce da percentuali molto più modeste alle Europee.

Zaia: io, ancora gradito ai miei concittadini dopo 15 anni al governo

«Se ci fosse stata una lista con il mio nome — ha dichiarato — avremmo eletto ancora più consiglieri. Si governa con chi siede in Consiglio, non con le parole». Poi la stoccata, velata ma evidente: «Ora è chiaro cosa intendevo quando dicevo che sarei stato un problema. Basta guardare i numeri».

Per il governatore uscente, che ha guidato la Regione per quindici anni, l’esito del voto rappresenta soprattutto un riconoscimento personale: «Dopo così tanto tempo, sentire ancora l’affetto dei cittadini è qualcosa che tocca profondamente. Non è stata una passeggiata: anche da capolista, nulla è scontato».

Raffaele Speranzon (FdI): «Consenso Zaia indiscutibile»

Il neo-presidente Alberto Stefani non ha dubbi: la presenza di Zaia è un patrimonio che la Regione non può permettersi di perdere. «Mi auguro resti in Consiglio regionale non solo per la prossima legislatura, ma per molto più tempo. Ha segnato la storia recente del Veneto e potrà continuare a farlo».

 FdI: «Il suo consenso è innegabile, ma ora tocca anche a noi». Anche gli alleati-rivali di Fratelli d’Italia, pur forti di un avanzamento significativo rispetto alle scorse regionali, riconoscono il peso politico del governatore uscente.

«Il consenso verso Zaia è indiscutibile. È una risorsa per il Veneto, non solo per la Lega. Ora, con una presenza importante in Giunta e in Consiglio, lavoreremo insieme sulle scelte decisive per la Regione».

Il messaggio che arriva dalle urne è chiaro: il “modello Zaia” continua a essere la bussola per gran parte dell’elettorato veneto.

Il Veneto non ha dimenticato Zaia. E la politica regionale, per ora, neppure.

Salvini sull’effetto Zaia

Matteo Salvini intervistato a LA7 commenta così il successo trainante di Luca Zaia: «Più che un effetto Zaia, è l’effetto di una Lega che mantiene gli impegni, che combatte battaglie anche solitarie e coraggiose. Questo risultato nasce dal lavoro di Zaia e Stefani, dei sindaci leghisti e dei tanti militanti che credono nel progetto senza cercare i riflettori della tv. È il frutto di impegno, dedizione e passione».

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