Capodanno, il panico degli animali: sei regole per proteggerli dai botti
Mentre festeggiamo, milioni di amici a quattro zampe vivono un’emergenza sensoriale che può avere conseguenze letali

Capodanno è la notte della paura per gli amici a quattro zampe, una serata da incubo. Mentre noi ci prepariamo con brindisi, musica e fuochi d’artificio, milioni di animali domestici e selvatici vivono una vera emergenza sensoriale: esplosioni improvvise, lampi accecanti e fumi tossici trasformano la notte del 31 dicembre in un momento di panico totale.
Per un cane o un gatto, i botti non sono solo rumorosi: sono aggressioni fisiche dirette al sistema nervoso centrale.
L'impatto sensoriale dei botti
I cani percepiscono suoni fino a 40 mila Hertz, i gatti fino a 60 mila Hertz, contro i 20 mila Hertz dell’uomo, e questa ipersensibilità li espone a dolori reali, battito accelerato, adrenalina alle stelle e fughe disperate. Ogni anno assistiamo a cani che sfondano recinzioni, gatti che saltano dai balconi, animali che si smarriscono nel caos e, purtroppo, molti non fanno ritorno.
La fauna selvatica affronta uno scenario ancora più drammatico: uccelli, scoiattoli, ricci e altri piccoli mammiferi abbandonano rifugi sicuri e si lanciano in voli ciechi nel buio, spesso pagando con la vita la fuga dal terrore.
Gli uccelli diurni, colpiti dalle luci e dal rumore improvviso, si schiantano contro vetri, cavi dell’alta tensione o automobili; chi sopravvive rischia ipotermia e fame per lo sforzo energetico improvviso in pieno inverno, quando le riserve di grasso sono scarse. Anche scoiattoli e ricci, svegliati dal torpore invernale, si espongono a temperature rigide per le quali non sono ancora pronti, con conseguenze spesso letali. A tutto ciò si aggiunge l’inquinamento chimico: fuochi d’artificio rilasciano polveri sottili e metalli come stronzio, bario, rame e alluminio, che si depositano su terra e acqua, entrando nella catena alimentare e peggiorando la salute degli animali già traumatizzati dal rumore. Alcune amministrazioni vietano i botti, ma la strada per celebrazioni veramente sicure è ancora lunga.
Regole pratiche per proteggere
Proteggere i nostri animali richiede empatia, responsabilità e preparazione concreta, non solo buoni propositi. Ecco sei regole pratiche per ridurre il trauma della notte di Capodanno: primo, mai lasciarli all’aperto o incustoditi: anche il cane più tranquillo o il gatto abituato a uscire possono fuggire; porte, finestre e cancelli devono essere ben chiusi, e conviene controllare anche eventuali finestre secondarie o balconi accessibili.
Secondo, create un “bunker” domestico: una stanza interna, tapparelle abbassate, luci soffuse, cuccia, coperte e giochi familiari lontano dai rumori e dalle finestre; se possibile, predisponete più zone sicure in casa dove l’animale possa scegliere.
Terzo, rumore bianco o musica rilassante aiutano a mascherare i botti: televisione, radio o playlist specifiche per animali sono ottime strategie per distogliere l’attenzione e ridurre il panico; alcuni proprietari usano anche ventilatori o diffusori di suoni ambientali per creare un sottofondo costante.
Quarto, comportamento del proprietario: calma e normalità si trasmettono, non forzate l’animale a uscire dal nascondiglio, parlate con voce pacata, offrite vicinanza rassicurante senza enfatizzare la paura e dedicate tempo a interazioni tranquille prima che inizino i fuochi.
Quinto, identificazione: microchip aggiornato e medaglietta con contatto telefonico sono essenziali se l’animale scappa, perché ogni minuto conta nel ritrovarlo; scattate anche foto recenti e tenete a portata di mano contatti di veterinari e associazioni locali. Sesto, nei casi estremi consultate il veterinario: fobie gravi, problemi cardiaci o animali anziani possono richiedere integratori, feromoni calmanti o farmaci specifici; mai usare tranquillanti umani fai-da-te, che possono essere pericolosi. Capodanno non deve significare terrore: preparare i nostri amici pelosi e rispettarli significa garantire sicurezza, ridurre stress e prevenire incidenti. —
In collaborazione con l’Ordine dei medici veterinari di Padova
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