Un coniglio in casa per compagnia: servono libertà, cura e giusta dieta
Il coniglio è un animale intelligente ma delicato: ha bisogno di spazio, una dieta ricca di fibra e controlli veterinari regolari. Ecco come garantirgli benessere e lunga vita, evitando errori comuni nella gestione quotidiana

Il coniglio è un animale affascinante e intelligente, ma la sua gestione e cura richiedono attenzioni specifiche e una profonda consapevolezza delle sue necessità, molto diverse da quelle di cani e gatti.
Essendo una preda per natura, tende a nascondere i sintomi di malessere, rendendo l’osservazione quotidiana un atto fondamentale.
L’habitat ideale
Il coniglio non va confinato in una gabbia angusta: ha bisogno di muoversi liberamente per diverse ore al giorno, esplorare e interagire, prevenendo problemi di salute come l’obesità e la stasi intestinale.
L’alloggio (se necessario per la notte o come “tana” sicura) dovrebbe essere spazioso e fare parte di un’area più ampia senza cavi elettrici esposti, piante tossiche o sostanze pericolose e non dovrebbe presentare parti di metallo su cui poggiare direttamente per evitare lesioni podaliche.
È essenziale predisporre una lettiera (idealmente con pellet di carta o legno non trattato) che il coniglio imparerà a usare, essendo un animale molto pulito. Il coniglio è sensibile agli sbalzi termici: la temperatura ideale è moderata, senza correnti d’aria, eccessiva umidità o caldo, che possono causare un colpo di calore.
L’alimentazione
Il coniglio è un erbivoro stretto e la sua dieta è la chiave per la prevenzione della maggior parte delle patologie. L’obiettivo è garantire un apporto illimitato di fibra, vitale per motilità intestinale e usura dentale (incisivi e molari crescono continuamente).
La masticazione prolungata e laterale del fieno è l’unico modo per consumarli in modo naturale e prevenire la malocclusione. La dieta corretta prevede fieno di buona qualità, base dell’alimentazione, sempre fresco e a disposizione; una varietà di verdure a foglia verde scuro e fibrose (come sedano, catalogna, finocchio) offerta quotidianamente ma con moderazione, evitando quelle troppo acquose o ricche di ossalati.
Il pellet, mangime di alta qualità (solo vegetali, ricco di fibra, senza semi o cereali) va somministrato in quantità molto ridotte (un cucchiaio al giorno per un adulto) o come premio. L’acqua fresca va fornita preferibilmente in una ciotola pesante anziché un beverino. La frutta fresca va somministrata solo come premio, in piccole dosi, a causa dell’alto contenuto di zuccheri.
Il medico veterinario “esotico”
Il coniglio non è un roditore, ma un lagomorfo, con una fisiologia unica e delicata. Per questo, è fondamentale affidarsi a un veterinario esperto in animali non convenzionali (Nac o esotici).
Il protocollo sanitario essenziale prevede visite di controllo semestrali anche in assenza di sintomi. Permettono di monitorare peso, dentatura, stato di salute generale e intercettare problemi precocemente, soprattutto quelli dentali che spesso sono asintomatici in fase iniziale. Le vaccinazioni sono cruciali per la prevenzione di malattie virali mortali, trasmesse anche da insetti volanti come la mixomatosi – malattia virale con alta mortalità – e la Mev, la malattia emorragica virale – in due varianti Mev-1 e Mev-2, entrambe letali – per le quali è necessaria la vaccinazione specifica.
La sterilizzazione (o castrazione) è consigliata sia per i maschi che per le femmine. In queste ultime riduce drasticamente il rischio di adenocarcinoma uterino, tumore molto comune e aggressivo. Nei maschi, mitiga comportamenti aggressivi o di marcatura.
Segnali d’allarme
Data la tendenza a nascondere il dolore, l’insorgenza di qualsiasi sintomo richiede un’attenzione immediata. La perdita di appetito o l’assenza di feci è sempre un’emergenza e richiede l’intervento tempestivo del veterinario.
Altri segnali d’allarme includono apatia o letargia, respiro affannoso o naso che cola; digrignamento dei denti (spesso segno di dolore); esta inclinata o perdita di equilibrio (potenziale encefalitozoonosi o otite); feci molli o diarrea (rischio enterite); perdita di pelo o croste sulla pelle (rogna o parassiti).
In collaborazione con l’Ordine dei medici veterinari di Padova
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