Bimbi di Gaza, il piccolo Abdulrahaman in viaggio verso Negrar per salvare l’occhio destro

Il bimbo di 7 anni sarà sottoposto a un intervento chirurgico. Anche Moatasem è stato operato alla testa in Chirurgia Plastica a Padova

Stanno migliorando, giorno dopo giorno, le condizioni dei piccoli pazienti giunti a Padova dalla Striscia di Gaza.

Moatasem è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico per ricostruire parte del tessuto cranico gravemente danneggiato da ferite e ustioni.

Domani, 2 luglio, sarà invece Abdulrahaman a sottoporsi a un’operazione all’ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, in provincia di Verona. Qui i medici tenteranno di salvargli l’occhio destro, compromesso dalle lesioni riportate a causa di una scheggia.

Dunque mentre Moatasem, rimasto orfano e assistito dalla zia Reawida, prosegue tutte le cure necessarie nel reparto di Chirurgia Plastica dell’Azienda Ospedale Università, diretto dal professor Franco Bassetto, il piccolo Abdulrahaman, 7 anni, è in viaggio oggi verso Negrar per sottoporsi al primo intervento all’occhio.

Accanto a lui ci sono la mamma Amna e la sorellina Batool, di 5 anni.

La famiglia a Gaza ha perso il papà e un bambino di un anno e mezzo. Ieri Amna, in vista del ricovero, ha cucinato cibo palestinese da portare in ospedale e da offrire al bimbo subito dopo l’operazione.

Se le cose andranno per il verso giusto in un paio di giorni dovrebbe essere dimesso e insieme alla mamma e alla sorella potrà fare ritorno a Padova.

Proseguono anche le cure di Abdullah, il bimbo di 10 anni malato di leucemia. Terminato finalmente il ricovero durato oltre un mese, il bambino sta proseguendo le terapie in regime di day hospital.

Per quattro giorni a settimana Abdullah, accompagnato da mamma Iman e dalla piccola Qamar, 7 mesi, si recherà nel reparto di Onocematologia Pediatrica diretto dalla professoressa Alessandra Biffi.

La famiglia, che a Gaza ha lasciato il papà e altri due fratelli di 8 e 12 anni, abita in un appartamento vicino all’ospedale, in via Ceoldo. Una casa affittata a prezzo agevolato dall’associazione Amici di San Camillo all’associazione Padova Abbraccia i bambini, che si sta occupando dell’accoglienza e del sostegno di quattro nuclei familiari arrivati dalla Striscia di Gaza.

L’appartamento era un tempo la casa del professor Giuseppe Iori, storico insegnante del liceo classico Tito Livio, che alla sua morte ha deciso di donare la sua abitazione all’associazione, che offre alloggi alle famiglie dei pazienti dell’ospedale. 

Come aiutare

Il Mattino di Padova e il gruppo Nord Est Multimedia sostengono il progetto di accoglienza dell’associazione “Padova abbraccia i bambini”.

Il progetto si chiama “Una casa per i bimbi di Gaza” e prevede, come obiettivo primario, di dare un tetto e un supporto alle famiglie dei bambini rimasti gravemente feriti a seguito dei bombardamenti di Gaza e della Striscia, e che grazie a un corridoio umanitario e sanitario gestito dalla Protezione civile italiana, d’intesa con le Prefetture e i Comuni, vengono (anche) a Padova a curarsi.

L’obiettivo della campagna di solidarietà è dare un tetto e un supporto alle famiglie dei bambini in cura a Padova.
Ecco il codice Iban del conto corrente dove convogliare le donazioni all’associazione: IT09S0103012190000004226104.

Per informazioni o segnalazioni di disponibilità scrivete a questa mail: padovaabbracciaibambini@gmail.com

 

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