Assindustria: in sette per sostituire Silvana Santi

PADOVA
Gabriella Bottiglieri, Caterina Centro, Carolina Condemi, Barbara Rocchetti, Piergiorgio Tamiazzo e Luca Zampieri, con la consulenza di Andrea Schiavon. E’ questa la squadra del dopo Silvana Santi, il direttore generale di Assindustria Sport che si è dimesso lo scorso 30 giugno. Al nuovo settebello gialloblù il presidente Federico de’ Stefani e l’amministratore delegato Stefano Pozzi hanno affidato il compito di dare continuità ad un progetto partito quarant’anni fa e che ha sempre visto proprio Silvana Santi come unico punto di riferimento. La presentazione ufficiale è avvenuta ieri nella sede di Confindustria in via Masini. Una vernice dove il nome della Santi è stato più volte evocato, ma dove de’ Stefani ha più volte ribadito la volontà di voltare pagina e di confermare tutti i grandi eventi del passato, in particolare maratona e meeting.
«Oggi vogliamo promuovere un nostro gruppo di lavoro cresciuto negli anni - ha precisato il presidente de’ Stefani -. Vogliamo valorizzare le risorse interne, starà poi a noi, alla nostra capacità e professionalità, saper costruire eventi di livelo sempre più alto sotto il profilo agonistico e della partecipazione popolare».
Alle spalle di Assindustria resta, confermato, l’impegno di Confindustria Padova, che da quarant’anni crede nella società perché crede nel valore formativo della pratica sportiva. Le scelte della dirigenza di Assindustria sono state apprezzate anche dalla stessa Silvana Santi che le ha commentato positivamente nel segno della continuità.
«Sono tutti ottimi professionisti con i quali ho condiviso tanti anni di lavoro. Grazie anche a loro ho creato un modello inimitabile, anche se è stata una grande fatica».
Cosa le resta ora?
«Nello sport ho realizzato me stessa e ho visto crescere ragazzi sani e con valori autentici. Ho dato sempre il massimo, con tenacia, fantasia, capacità, intuizione, ho ideato, progettato e realizzato di tutto con entusiasmo e una passione travolgente. Tutto quello che è stato fatto aveva un unico obiettivo e cioè promuovere l'atletica. Ho svolto questo mestiere perché il motore di tutto erano loro, i giovani. Ogni giorno passato in questo mondo è stato un giorno felice. In questi 40 anni è cambiato tutto intorno a noi, una cosa per me è rimasta costante: Assindustria Sport. Ero una giovane donna quando nel 1971 è nata e sono cresciuta insieme a lei. Ho iniziato la mia vita lavorativa in Confindustria nel 1972 con una macchina da scrivere manuale. E' stata una corsa sempre in salita, una corsa a perdifiato e sono fiera ed orgogliosa di aver tagliato il mio traguardo consegnado un gioiello di club, unico prototipo di Ferrari di colore giallo e blu, con 500 atleti, 25 meeting internazionali, dodici maratone, una gestione impeccabile dello stadio Colbachini ed uno staff straordinario. Una gioia immensa e una grande soddisfazione sentirsi dire dagli atleti, oltre ventimila in quasi 40 anni, un grande grazie». (gi.nat.)
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