Baldan (Aci): «Tagliati fuori da interessi superiori»

La corsa partirà il 14 maggio da Brescia: toccherà Rimini, Parma, Bergamo per tornare a Brescia il 17

PADOVA. La Mille Miglia saluta Padova e prende la rotta di Parma. Nel 2015 la più famosa corsa di auto storiche del mondo non passerà all'ombra del Santo. La conferma è arrivata ieri con la presentazione del tracciato dell'88esima edizione della manifestazione, a cui parteciperanno 435 vetture, che partirà il 14 maggio da Brescia. Il programma prevede una prima tappa fino a Rimini, la seconda da Rimini a Roma, la terza dalla Capitale a Parma, infine il ritorno a Brescia previsto per domenica 17 maggio. Dopo tre edizioni consecutive, in cui la Mille Miglia storica era tornata a passare per Padova (una delle tappe originali della manifestazione) colmando un'assenza di quasi 40 anni, gli organizzatori hanno preferito escludere dal tracciato il Veneto, ufficialmente per considerare l'ipotesi di un passaggio a Milano, sede dell'Expo 2015. Al momento, tuttavia, questa possibilità è solo in fase di studio, mentre il programma ufficiale si limita alle quattro frazioni elencate. Gli appassionati veneti di automobili dovranno quindi prepararsi al digiugno, dopo tre anni di scorpacciate. Per il presidente dell'Aci di Padova, Luigino Baldan, si materializza così uno spauracchio di cui era stato - se non altro - avvertito per tempo. «Sapevamo che per il 2015 ci sarebbero stati problemi, vista la compresenza dell’Expo», spiega Baldan, «Ci dispiace molto che la Mille Miglia non passi in Veneto. Come si è visto negli ultimi anni, dal più piccolo paese alla città c’è stato grandissimo entusiasmo, tale da stupire gli organizzatori e gli stessi piloti delle stupende vetture che partecipano alla gara. Il vincitore delle ultime due edizioni, ad esempio, è rimasto talmente impressionato che è già tornato in città due volte da quanto si è trovato bene». Oltre che per lo spettacolo, per Padova e provincia si tratta anche di promozione turistica. «È un’occasione per promuovere il territorio impressionante, visto il numero di partecipanti e la quantità di media coinvolti», sottolinea Baldan, «Molti sono opinion leader e fanno di per sé marketing del territorio. Oltretutto qui da noi la passione per l'auto è fortissima. L’anno scorso già dalle 6 del pomeriggio tutti i paesi lungo la statale del Santo erano in festa e la stessa cosa si è ripetuta nella Bassa la mattina seguente. Negli alberghi padovani hanno trovato sistemazione più di 1.200 persone. E molti già prenotavano per tornare a visitare Padova in settembre». E per i prossimi anni, che possibilità ci sono? «Per quest'anno ci sono interessi superiori, che ben comprendiamo. Ma ci è stato promesso che torneranno già l’anno prossimo. Lo spero di cuore. Noi siamo pronti».

Simone Varroto

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