Bertan, esordiente al comando: «Che sorpresa»

VIGONZA. Smetti di giocare, inizi ad allenare e pronti via ti danno in mano una prima squadra. Nemmeno il tempo di prendere le misure che ti ritrovi primo in classifica in Promozione, imbattuto dopo dieci giornate e forte di un ruolino di marcia che parla di sei vittorie e quattro pareggi. E’ la favola di Alessandro Bertan, il mister della Vigontina che condivide il primato del girone C a braccetto con la corazzata Campodarsego di un vecchio lupo di mare come Roberto Filippi. Un esordio in panchina con i fiocchi quello del tecnico rossoblù, deciso a riconquistare da allenatore quell’Eccellenza persa da centrocampista lo scorso maggio nello sciagurato doppio spareggio- playout con il Caldiero Terme.
Da quelle ceneri è nata una nuova Vigontina, che con una rosa giovanissima sta facendo grandi cose in un campionato difficile come la Promozione. «Per noi essere lì davanti a tutti è una bella sorpresa», ammette mister Bertan, 36 anni. «Sapevamo di avere una squadra competitiva ma il primo posto è qualcosa di super tenendo conto che a parte tre o quattro senatori il gruppo è formato quasi solo da ragazzini. La nostra età media è tra le più basse della categoria e per questo i risultati che stiamo raccogliendo sono motivo di grande orgoglio».
Come cambia la vita nel passare da centrocampista ad allenatore? «Preferivo mille volte stare in campo. Essere in panchina è tutta un’altra storia, quando il risultato è in bilico negli ultimi minuti te la “fai sotto”. Da giocatore si riesce a gestire la tensione in maniera diversa, ora è un’agonia. E spesso ti saltano i nervi». I risultati per ora danno ragione al nuovo mister rossoblù, a bottino pieno anche domenica scorsa nella difficile trasferta sul sintetico di Solesino. «La Solesinese è un’ottima squadra e non merita per niente la classifica che si ritrova. Contro di noi ha fatto una grande gara, il cambio di allenatore ha subito avuto i suoi effetti portando stimoli ed entusiasmo. Siamo stati bravi a sfruttare le occasioni create e ho apprezzato tantissimo lo spirito di sacrificio con cui la squadra ha saputo soffrire. Dobbiamo continuare a dare l’anima, a prescindere dall’avversario che ci troviamo di fronte».
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