Buratto nuovo delegato del Coni provinciale

Attuale presidente della Federazione Italiana Sport Invernali avrà il compito di seguire lo sport a Padova. La sua carriera è iniziata negli anni Settanta al Cus
Di Gianfranco Natoli

PADOVA. Flaviano Buratto è il nuovo delegato del Coni di Padova.

Si tratta di una investitura di alto profilo che sarà ratificata nei prossimi giorni e che rappresenta per la nostra provincia un momento importante, soprattutto in un momento di grande trasformazione, anche a livello sociale. Buratto ha un passato ricco di successi. Rodigino di Villadose, 68 anni, inizia la carriera sportiva, come atleta, soprattutto praticando sci, ciclismo e corsa campestre.

«Ho amato queste discipline, anche se non ho mai deciso di fare il salto come agonista», confida. «Però l’esperienza di atleta mi è poi servita quando ho intrapreso la carriera da dirigente, arrivando a creare il tennis-cross. Cos’è? Semplice, facevo gareggiare i ragazzi nella campestre e poi i migliori si sfidavano a tennis. È fondamentale per i ragazzi avere una buona preparazione atletica».

Il sua avventura, per così dire, dietro una scrivania ma anche sul campo, inizia al Cus Padova nel 1974 dove dirige la sezione dello sci. Il salto subito dopo le Universiadi nel Nevegal del 1985 dove è responsabile dell’Ufficio Gare. Sempre in quello stesso anno passa allo Sci club Padova dove ottiene grandi risultati, soprattutto in fatto di nuovi giovani avvicinati al mondo dello sci.

Una tendenza che trova conferma anche durante il mandato come presidente del Fise Sport Invernali del Coni a partire dal 2000.

«Il mio mandato scade il prossimo anno e non ho intenzione di ricandidarmi», spiega Buratto. «Credo che 14 anni siano sufficienti. Di più diventerebbe una dittatura. Sono però soddisfatto di quello che sono riuscito a fare. Anche grazie a chi mi è stato vicino siamo passati da 800 a 1200 atleti praticanti, di cui 80 agonisti per il fondo e 270 per lo sci alpino».

Flaviano Buratto ha le idee chiare anche per quello che vuole raggiungere come nuovo delegato regionale del Coni al posto di Dino Ponchio, anche se per ora non si sbilancia.

«Per prima cosa è importante confrontarsi. Ascolterò tutti, le Federazioni, i tecnici, gli altri quattordici fiduciari Coni, ma anche atleti e assessori allo sport. Insieme possiamo far crescere un movimento che a Padova è importante perché muove numeri davvero significativi e le discipline praticate sono tutte di grande livello».

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