Calcio. Abano, le porte sono troppo basse: il Santa Lucia protesta e si va tutti a casa

ABANO TERME. Non è nemmeno cominciata la partita tra Abano e Santa Lucia Golosine. A dispetto della pioggia battente, non è stato il maltempo a costringere l’arbitro ad annullare la gara, bensì l’intervento dei dirigenti della squadra ospite che hanno denunciato la discrepanza tra l’altezza effettive delle porte di gioco e la misura prevista dal regolamento.
Obiezione accolta dal direttore di gara che, dopo un sopralluogo, ha mandato tutti a casa. Ora gli aponensi rischiano la sconfitta a tavolino.. Sono le ore 13.10 e, appena scesi dal pullman, sotto un cielo scuro e un’acqua a catinelle, i giocatori del Santa Lucia Golosine e lo staff tecnico - guidati dal mister Scardoni e dal suo secondo Turri - decidono di ispezionare le condizioni del campo, prima di recarsi come di consueto negli spogliatoi.
Notano immediatamente qualcosa di strano: «L’allenatore ci ha subito avvisato che le porte non erano regolamentari», racconta il vicepresidente della squadra veronese Valter Olivieri «solitamente, se il divario è minimo nessuno ci fa caso ma qui si parla di 12-13 centimetri di differenza rispetto alle misure standard e quindi abbiamo fatto presente l’anomalìa al direttore di gara».
Allertato dalla denuncia e con l’arbitro Bellò di Castelfranco Veneto intento a valutare le affermazioni della dirigenza avversaria, lo staff dell’Abano corre a misurare l’altezza: dal terreno di gioco alla traversa - in effetti - si contano poco più di 230 centimetri, contro i 244 richiesti dal regolamento. Tutti i presenti - muniti di ombrelli pale e badili - si sono quindi messi subito all’opera per cercare di rimuovere più terra possibile e portare a misura le porte.
Spiega il diesse Franco Sartori: «Per un’ora e mezza ci siamo messi a scavare per aumentare l’altezza tra il terreno e la traversa e per poco non ce l’abbiamo fatta. Con una porta ci siamo riusciti, mentre con l’altra siamo arrivati a portare la distanza a 2 metri e 40 contro i 2 metri e 42 tollerati, ma alla fine non c’è stato niente da fare». Al termine dei novanta minuti canonici d’attesa, infatti, con il problema non ancora del tutto risolto, il direttore di gara non avuto altra scelta che decretare la fine di una partita mai cominciata, tra le proteste e la rabbia di tutto l’Abano Calcio che non nasconde il risentimento per il comportamento dei dirigenti del Santa Lucia.
Ora la palla passa al Giudice sportivo che dovrà decidere sul provvedimento da attuare ma i precedenti non autorizzano certo l’Abano all’ottimismo: in queste situazioni, solitamente, si decreta la vittoria a tavolino della squadra ospite.
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