Nel “covo” di Mirabelli, il ds del Padova torna a parlare di calcio
È il ristorante “Il Carro” della Guizza, vicino al centro sportivo. Il ds parla dopo mesi: «Lavoriamo duro per rimanere in B. E’ un campionato non facile, ma con i tifosi ce lo siamo guadagnato e ce lo vogliamo tenere»

Lui la chiama «La casa del Padova», o «Casa Padova». E’ il ristorante “Il Carro” della Guizza, diventato la base del calcio Padova.
Il ds Massimiliano Mirabelli non parlava ufficialmente di calcio dall’aprile scorso, quando il Vicenza sorpassò momentaneamente il Padova, e le sue parole furono forti, decise, coraggiose. Piene di convinzioni positive: Mirabelli spronò la squadra a ribellarsi alla classifica e dimostrare il suo valore.
La storia ci dice che arrivò la promozione in serie B. L’altra sera è tornato a parlare del suo Padova. Ma in un momento di grande convivialità.
Al ristorante “Il Carro” i fratelli Moreno e Claudio Zaramella si danno un gran da fare tra fornelli e sala. Il ristorante è grande, accogliente, a poche centinaia di metri dal centro sportivo della Guizza, ed è diventato a tutti gli effetti la casa del Padova da quando Mirabelli, arrivato in città tre anni fa, ha dato una sterzata non solo alla squadra ma anche alla sua gestione extra campo.
L’altra sera il direttore era al “Carro” per guardare la partita dell’Italia. Il titolare Moreno ha preparato per il calcio Padova una sala tv: grande televisore e tavoli disposti in modo che si possano seguire le partite ma anche i contributi video che Andreoletti vuole eventualmente proporre al gruppo.
Ad ogni modo, Mirabelli era là, a guardare la partita, e a gustarsi un piatto di riccia, pasta con i colori nazionali. Accanto al ds, il vice Sandro Porchia: «Qui al Carro ogni tanto ci viziano, ma il più delle volte i piatti sono atletici per la squadra», dice Mirabelli.
Che poi, incalzato sul campionato, decide di rilasciare le prime dichiarazioni dopo mesi di silenzio: «Le partite della serie B veniamo sempre a vederle qui, le vediamo tutte, lavoriamo tutto il giorno per il Padova, per rendere più facile il nostro percorso per la salvezza. Questo è un campionato complicato, lo sapevamo. Ma sappiamo anche che è alla nostra portata, abbiamo avuto delle delusioni in passato, ma adesso siamo arrivati a un punto in cui a Padova possiamo vivere in modo positivo il calcio. Io penso ai nostri tifosi, che hanno aspettato tanto tempo la serie B, e adesso ce la dobbiamo tenere tutti insieme, unendo le nostre forze, perchè ce la siamo meritata e ce la meritiamo ancora».
Sul futuro societario Mirabelli si chiude dietro un comprensibile “no-comment”, e sull’impiego del Papu già dal prossimo derby con il Venezia, si dice positivo.
Ma poi Mirabelli si concentra sul ristorante che lui stesso ha scelto per il calcio Padova: «Quando sono arrivato in società», dice, «c’era una situazione che non mi piaceva per le colazioni e i pranzi per i nostri atleti, e qui al Carro abbiamo trovato un personale tifoso e amico, oltre che un servizio di ottimo livello».
Il primo tifoso è Moreno, il volto del ristorante, che con la compagna Margarita gestisce la sala. Ai fornelli c’è invece Claudio: «Per gli atleti del Padova abbiamo ordinato il miglior prosciutto veneto, la bresaola di maggior qualità e poi pollo e pasta, seguendo la dieta atletica che la stessa società ci chiede», spiega. «Noi sappiamo bene che ai giocatori dobbiamo dare il meglio».
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova








