Canottaggio, il dragone padovano ha conquistato il mondo

PADOVA.

Il dragone padovano conquista il mondo: nei giorni scorsi sette atleti della Canottieri hanno gareggiato al Campionato del mondo di dragon boat, che si è svolto ad Atlanta negli Stati Uniti. Dieci le medaglie totali conquistate, di cui due d’oro, con annesso il titolo iridato. I 200 metri senior standard (l’imbarcazione da venti posti) sono stati la gara che ha visto salire sul gradino più alto del podio Michele e Leonardo Galantucci, Michele Noventa, Alberto Colangelo, Andrea Pasqualini, Luca Rodegher, cioè gli stessi atleti che ai Campionati italiani di luglio avevano vinto nei 200 metri mini.

Medaglia d’oro anche per Sergio Lovison, vincitore dei 500 metri master standard misto, membro dell’equipaggio composto da maschi e femmine nell’imbarcazione da venti posti. Lovison è stato anche vincitore nei 200 metri mini agli Europei che si sono svolti a fine agosto. I sette atleti sono parte della squadra che si allena nell’impianto di via Polveriera, lungo lo Scaricatore, e sono stati selezionati in primavera dalla federazione. Michele Galantucci inoltre, in collaborazione con Lovison e Colangelo, è allenatore delle Ugo (“Unite gareggiamo ovunque”), la squadra di donne operate di tumore al seno che si allena alla Canottieri.

Il dragon boat è uno sport remiero che si pratica in tutto il mondo e che deve il suo nome alle caratteristiche teste di drago poste in genere a prua. Le imbarcazioni portano fino a 20 atleti disposti su due file parallele, che remano seguendo il ritmo di un tamburino, mentre a poppa il timoniere indica la rotta. Per le sue caratteristiche (un equipaggio che si muove ritmicamente e all’unisono), questo sport è spesso scelto per il team building. L’allestimento per gare o esibizioni prevede di arricchire coreograficamente lo scafo con testa e coda di drago cinese.

È una delle più recenti discipline che si sono aggiunte all’offerta sportiva della Canottieri Padova, ma sin da subito ha riscosso un bel gradimento. —