Caporello, mister al debutto, ha fatto il pieno con il Petrarca

PADOVA. Ti affacci per la prima volta al mondo dei «grandi» e spari subito un bel sei su sei. Con qualificazione in carrozza al secondo turno di Coppa e primo posto in campionato. In Seconda...

PADOVA. Ti affacci per la prima volta al mondo dei «grandi» e spari subito un bel sei su sei. Con qualificazione in carrozza al secondo turno di Coppa e primo posto in campionato.

In Seconda Categoria partenza col botto per Marco Caporello (nella foto), nuovo allenatore del Petrarca che al debutto alla guida di una prima squadra ha già infilato un percorso netto con sei vittorie in altrettante gare ufficiali. Un super ruolino di marcia per il tecnico bianconero, 39 anni, che vive a Reschigliano e lavora come responsabile per il mercato italiano della «Graco», multinazionale americana che produce attrezzature per la verniciatura industriale. «Al Petrarca ho trovato un ambiente ideale», confessa il diretto interessato, ex centrocampista di Monselice e Albignasego. «Il presidente Alessandro Morando è una persona splendida e il direttore sportivo Simone Esposito ha allestito un’ottima rosa. Tutti mi hanno aiutato ad affacciarmi al mondo della panchina, in primis il mio vice Massimo Coppola ed il preparatore dei portieri Luca Furlan».

Cosa cambia da giocatore a mister?

«Devi sempre metterti a disposizione di chiunque, cercando di gestire al meglio un gruppo di persone e teste tutte diverse tra loro. Ai ragazzi dico sempre che per ottenere risultati bisogna avere autostima e capire i propri punti deboli. Il gruppo viene prima di ogni altra cosa. E in questo senso chi mi ha preceduto al Petrarca, Riccardo Carola, ha fatto un ottimo lavoro».

Qual è stata l’emozione più forte vissuta finora?

«Rappresentare da mister una società storica. Dopo il fallimento del Padova, il Petrarca è rimasto il club più antico della città, fondato nel 1912. Le maglie con lo scudo e lo stemma di Padova devono essere uno stimolo in più per tutti».

Matteo Lunardi

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