Cittadella beffato nel finale, perde contro il Trento 0-1

Partita equilibrata e ricca di episodi: dopo le occasioni da entrambe le parti, un rigore trasformato da Capone all’87’ decide il match. Cittadella poco incisivo nel finale

Diego Zilio
Foto Editoriale Report
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Sconfitta e polemiche. Che il Trento abbia giocato meglio del Citta, specie nel primo tempo, è fuori discussione. Ma oltre che contro i padroni di casa, sul sintetico del Briamasco, gli uomini di Iori si sono trovati davanti pure l’arbitro, il signor Nigro di Prato.

Nel conto c’è un rigore apparso assolutamente solare non concesso ai granata in chiusura di primo tempo, per il contrasto tra Maffei e D’Alessio, col difensore di casa che cintura l’esterno, colpendolo pure con una ginocchiata, e col direttore di gara che lascia correre e non torna sulla sua decisione nemmeno dopo l’intervento dell’Fvs, pur essendo rimasto al monitor un paio di minuti buoni.

Il match

E la domanda è: a cosa serve il supporto del video se non porta mai gli arbitri a correggere errori di lettura limpidi come questo? E, di nuovo davanti al monitor, Nigro non è tornato sui suoi passi nemmeno nel finale, anche se il fallo di mano sanzionato col rigore a Gaddini sul cross di Corallo c’è, ma a distanza molto ravvicinata e col centrocampista che pure era con la testa girata. È bastato per interrompere dopo dieci giornate la striscia di risultati positivi di capitan Vita e compagni. All’inizio Pavan vince il ballottaggio per sostituire Barberis in cabina di regia, mentre Crialese fa da braccetto sinistro con Rizza come quinto, e Rabbi, dopo il gol “da subentrante” al Brescia, torna a far coppia con Castelli in attacco.

Nella squadra di casa rimane in panchina l’ex granata Cappelletti, mentre, come previsto, sono Chinetti, Pellegrini e Capone a comporre il tridente offensivo. Quale sia il copione è chiaro sin dalle prime battute, con gli uomini di Tabbiani che non lasciano respiro a quelli di Iori, facendo girare palla da una parte all’altra del campo e costringendo gli ospiti a girare a vuoto, perdendo le misure tra i reparti e ricorrendo fin troppo spesso a lanci lunghi improduttivi.

La beffa

E le occasioni gialloblù arrivano presto, con Capone e Pellegrini che, già nei primi minuti, impensieriscono Zanellati, pur senza trovare la porta, e con Pellegrini che, poco dopo il quarto d’ora, non capitalizza l’ottimo traversone di Aucelli. Per vedere per la prima volta i padovani dalle parti di Tommasi occorre aspettare il 40’ e un colpo di testa fuori misura proprio di Castelli, in seguito a calcio da fermo di Rizza, in uno dei pochissimi palloni toccati dal centravanti nella prima frazione.

È comunque un segnale, perché alla seconda opportunità creata dal Citta, Maffei si scontra con D’Alessio dopo l’apertura di Amatucci, con la panchina granata che si alza in piedi all’unisono per reclamare giustizia, senza essere ascoltata.

Nella ripresa il Trento sembra aver pagato lo sforzo e il Citta si propone con più continuità, rendendosi pericoloso con Salvi e, soprattutto, con la botta al volo di D’Alessio. Però, i padroni di casa ci sono sempre, tanto che Zanellati deve superarsi volando sul colpo di testa di Fiamozzi. Fino al rigore di Capone.

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