Elisa Camporese agli Europei «Il pallone, ragione di vita»

PADOVA. Da Padova alla Svezia, per portare il tocco rosa alla Nazionale di calcio, ovvero quando tacchi e tacchetti vanno d’accordo. Elisa Camporese, padovana di 29 anni, è in Svezia all’Europeo di...

PADOVA. Da Padova alla Svezia, per portare il tocco rosa alla Nazionale di calcio, ovvero quando tacchi e tacchetti vanno d’accordo.

Elisa Camporese, padovana di 29 anni, è in Svezia all’Europeo di calcio femminile. Giocherà con la Nazionale azzurra domani la prima di tre partite contro Finlandia, Danimarca, Svezia.

«È un torneo molto importante», ammette lei. «Puntiamo a passare il primo turno, anche se ci troveremo di fronte ad avversarie toste».

La Svezia schiera le più pericolose sulla carta, perché «Hanno storia, esperienza, un bacino d’utenza che può contare su numeri importanti che affollano un campionato forte, di buon livello». Non che le altre siano da meno: «Finlandesi e danesi hanno dalla loro parte una maggiore prestanza fisica, mentre sul piano tattico non siamo da meno». Unica padovana del gruppo (dal Veneto c’è anche Sara Penzo ma è di Chioggia), Elisa è nata e vive all’Arcella. Laureata l’anno scorso in Lingue e letterature straniere, ha dedicato gli ultimi sei mesi interamente al calcio. «Dopo questo torneo farò le mie considerazioni su cosa fare del mio futuro, devo capire parecchie cose. Vorrei restare il più possibile in un ambito sportivo: ho un paio di idee, dare vita a una scuola calcio o un centro sportivo, oppure dedicarmi all’allenamento».

E se le si chiede perché abbia scelto proprio il calcio, risponde: «Non è stata una decisione. Ho sempre giocato a calcio, mi veniva naturale. Per un periodo ho anche nuotato, ma il richiamo del pallone è stato più forte. Per questo devo ringraziare i miei genitori, anche per il coraggio che hanno avuto di lasciarmi giocare, unica femmina e pure magrolina, in mezzo ai maschi».

(cri.chi.)

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