Emma Mazzenga a ottant’anni centra due record mondiali

PADOVA. Un record non le bastava e così ne ha infilati due in un colpo solo. E mica regionali o nazionali, no. Primati mondiali.
Emma Mazzenga, l’ottantenne professoressa di scienze e chimica in pensione che ha raggiunto limiti sino a ieri impensabili nell’atletica, non si ferma. Stavolta, l’occasione l’hanno fornita i campionati veneti del settore master, che si sono svolti domenica al Palaindoor di Padova. Le distanze? Quelle che ama di più: i 400 e i 200 metri.
La portacolori dell’Atletica Città di Padova ha letteralmente demolito il primato mondiale sui 400, categoria internazionale W80.
Il suo rilievo cronometrico, 1’33”14, abbatte il recente 1’39”83 realizzato a Toronto dalla canadese Alice Cole. Occorre aggiungere che la prestazione della professoressa Mazzenga è molto vicina al record all’aperto (1’31”21), che lei stessa ha firmato nel corso del Meeting Internazionale Città di Padova dello scorso settembre. Tutto qui? Manco per sogno.
Nel corso dello stesso appuntamento Mimma si è cimentata anche sui 200 metri fermando il tic tac dopo 39”69, prima donna oltre gli ottanta (l’età delle signore non si dice, ma in questo caso è solo per dare lustro all’impresa: è nata l’1 agosto del 1933) a scendere sotto i 40” in sala, migliorando il 41”34 della tedesca Rosemarie Kreiskott datato 2011.
È noto: ciò che la porta a calzare le scarpe chiodate e presentarsi alla partenza non è la sola volontà di mantenersi in forma.
«Per farlo basterebbe molto meno di quello che faccio io» dichiara lei, sei titoli mondiali nel palmares, che potranno aumentare se tutto andrà bene ai prossimi campionati iridati di Budapest a cui parteciperà dal 25-30 marzo. «Gareggio perché mi piace l’aria che si respira in pista, quello che in genere si chiama clima agonistico».
Difficile dubitarne. E difficile non considerarla un esempio per tutti. Così come è esemplare quanto fatto da Natalia Marcenco (Assindustria Padova) sui 3.000 metri di marcia della stessa manifestazione: bloccando il cronometro dopo 17’17”88 l’atleta di origini russe, altra habituée dei podi internazionali, ha migliorato di 20 secondi il primato italiano della categoria SF60, che già le apparteneva. Passerà pure in secondo piano rispetto a due record mondiali, ma guai a non considerarla un’impresa pure questa. A dimostrazione di quanto sia forte e importante il movimento master a Padova dove i primati ormai non si contano più.
Diego Zilio
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