Fabbri, il medico dello sport si è diplomato in pianoforte

PADOVA
«E' stata una sfida, ma anche un sogno realizzato, che ho coltivato per quarant'anni, da quando avevo interrotto i miei studi al Conservatorio di Pesaro per trasferirmi ad Abano».
La passione per la musica il dottor Bruno Fabbri, 62 anni, originario di Mondavio nelle Marche, non l'ha mai abbandonata, nonostante poi abbia intrapreso una carriera che lo ha portato ad essere un punto di riferimento per il mondo dello sport padovano. Già medico di medicina generale, con specializzazione in termalismo e medicina dello sport ricoprendo anche il ruolo di direttore del Centro di medicina dello sport di Abano, Fabbri è conosciutissimo nell'ambiente agonistico veneto dove negli anni ha seguito importanti società di pugilato e ciclismo che hanno sfornato campioni.
«Mi mancava l'ultimo passo, il diploma in pianoforte. Certo, è stato impegnativo e la mia preparazione ha richiesto diversi mesi, resi ancora più difficili dall'emergenza Covid che mi ha visto impegnato su più fronti, come medico e allievo del conservatorio Pollini di Padova. Devo molto al mio maestro Mattia Ometto, affermato pianista e appassionato insegnante che mi è stato vicino preparandomi ad un esame per me impegnativo. Devo anche ringraziare il direttore del Conservatorio, Leopoldo Armellini e la docente Lorella Ruffin che mi hanno sostenuto e spronato in questa sfida» .
A dimostrazione dell'impegno e della tenacia anche il voto accordato dalla commissione del Conservatorio di Padova, un buon 8.
Come scrittore Bruno Fabbri ha "Il sesso come sport", che ha avuto un notevole successo. «Quanto è stata importante una formazione sportiva nella preparazione al diploma? Come in tutte le sfide oltre al talento bisogna unire la costanza e una certa dose di allenamento, oltre che mentale anche fisico. Fare sport, tenere in forma mente e corpo, soprattutto in un momento come questo dove siamo chiamati a rivoluzionare i nostri stili di vita, è importantissimo. Non bisogna mai smettere di muoversi, i nostri muscoli ne hanno necessità. Anche il pianoforte, i pianisti non sfuggono a questa regola». —
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