Gioele, campione di tennis e promessa del basket

PADOVA. Una paralisi monolaterale ad una gamba non gli ha impedito di diventare un campioncino di tennis e una futura promessa del basket in carrozzina. Gioele Castelli, 21 anni, originario della Val Camonica ma padovano d’adozione, è uno dei punti di forza del Cus Padova Top End Invacare, che milita nella serie B di basket in carrozzina. Studente di Medicina e Chirurgia all’Università di Padova, Gioele ha dovuto fare i conti a soli sette anni con un virus simile alla poliomelite, che lo ha costretto di punto in bianco a vivere un’esistenza diversa.
«Una mattina mi sono svegliato e invece di alzarmi sono caduto per terra», ricorda Gioele. «Tecnicamente, la mia patologia è una neuropatia assonale motoria acuta da probabile virus poliolike. È una malattia acquisita, dovuta a un virus simile alla poliomielite, ma con un decorso atipico. In pratica devo utilizzare una delle due gambe in maniera impropria, muovendomi con l’ausilio delle stampelle o di una carrozzina. Non ho però mai visto la disabilità come un ostacolo. E in fondo, anche i miei genitori non l’hanno presa poi troppo male: avendo due sorelle più piccole a cui badare, hanno fatto di tutto perché fossi indipendente incoraggiandomi a uscire di casa. A 14 anni ho conseguito il patentino per guidare le microcar, in modo tale da non prendere l’autobus per recarmi a scuola».
A spingere Gioele verso l’autonomia è stato il tennis in carrozzina, che lo ha portato a viaggiare in solitaria lontano dalla natia Val Camonica.
«Ho praticato per quattro anni il tennis in carrozzina levandomi qualche soddisfazione: dai tornei nazionali ai Mondiali di Cremona con l’Italia Under 18, a cui ho partecipato quando avevo appena 14 anni, agli Europei giovanili, dove ho vinto una medaglia d’argento e una di bronzo, fino ai campi d’allenamento in Spagna e Olanda a 15-16 anni e ai Mondiali di Antalya in Turchia con la Nazionale maggiore a 17 anni. Tutte competizioni che ho affrontato da solo», afferma con orgoglio Gioele che durante il liceo classico decide di smettere con il tennis maturando la scelta di proseguire gli studi universitari a Padova per scoprire la squadra di basket in carrozzina del Cus guidata dal coach-giocatore Davide Brotto. Con la pallacanestro, Gioele dimostra presto di saperci fare ricevendo perfino la chiamata della Nazionale Under 23: «Il tennis richiedeva un impegno elevato dal punto di vista temporale inconciliabile con lo studio. Ma lo sport è stato e rimane una componente indispensabile della mia vita. Fin da piccolino mi ha permesso di viaggiare e conoscere le lingue straniere. Ora, grazie al basket, oltre a fare attività fisica ho avuto la possibilità di entrare a far parte di un gruppo di ragazzi, in cui se qualcuno incontra un problema trova sempre degli amici disposti a tendergli una mano».
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