«Ho incontrato Jordan il dio sotto canestro»

TOMBOLO. Metti caso che un giorno incontri Michael Jordan e trascorri pure una settimana insieme a lui. Fantabasket? Non per Toni Mormile, 47enne allenatore di Tombolo e presidente dell’agenzia Edsport e Amc Eventi e Comunicazione, che per la prima volta ha organizzato in esclusiva per l’Italia un camp estivo, rivolto a bambini e ragazzi dagli 8 ai 17 anni, alla Michael Jordan Flight School nell’Università di Santa Barbara, vicino a Los Angeles (California). Con il tecnico Cristian Braidotti, Mormile ha accompagnato quasi 40 giovanissimi alla corte di sua maestà Michael Jordan, leggenda del basket Nba, fra i campioni più amati di sempre a livello planetario. Per tutti è stata un’emozione unica e impagabile vedere e ascoltare, durante le sue lezioni serali sui fondamentali del basket, «Air» o «His Airness», come chiamavano MJ ai tempi dei Chicago Bulls.
«Sono stato uno dei pochi fortunati a scattare una foto con Jordan», racconta Mormile. «C’era perfino Paul Stanley, chitarrista dei Kiss presente al camp insieme al figlio, che ha fatto carte false per avere la foto con MJ. Sono rimasto impressionato nel vedere persone di 50 anni piangere di gioia davanti a Jordan: ho dovuto rincuorare anche due allenatori colombiani e uno messicano scoppiati in lacrime. Michael è considerato una divinità. Quando rientrò ai Bulls nel 1995, dopo il suo primo ritiro, le azioni della Nike furono sospese per eccesso di rialzo. Dopo una partita, Larry Bird (ex fuoriclasse dei Boston Celtics) asserì che quella sera non aveva giocato contro Jordan, ma con un dio travestito da Michael Jordan. Ora, penso di poter dire che anch’io a Santa Barbara ho visto il dio del basket».
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