Idea Ford, ecco il tetto con i pannelli solari

Auto e energia solare? Un corteggiamento lungo e poco fortunato, al punto da riuscire a creare l’accoppiata solo in rari casi, e per applicazioni specifiche. Come quella, ad esempio, proposta dalla Toyota sulla Prius, i cui piccoli pannelli sistemati sul tetto contribuiscono a dare energia al climatizzatore per rinfrescare l’abitacolo quando la vettura è ferma, magari sotto al sole.
Il Consumer electronic show, tenutosi la scorsa settimana a Las Vegas, ha tuttavia portato in dote qualche novità a riguardo.
A destare attenzione è stata soprattutto la concept Solar Energi della Ford, basata sulla versione plug-in della C-Max: un prototipo sviluppato in collaborazione con la SunPower corporation e con il Georgia institute of technology, che alla propulsione ibrida abbina un sistema di pannelli solari di ultima generazione installato sul tetto, per una superficie totale di 1,5 metri quadrati.
La particolarità sta proprio in queste celle solari ad alta efficienza: innanzitutto sono leggermente ricurve per seguire le forme dell’auto, e poi hanno una resa superiore al 50 per cento rispetto a quelle tradizionali.
Il merito va attribuito soprattutto all’accorgimento di utilizzare delle lenti di tipo Fresnel, che nonostante siano di spessore ridotto riescono a incrementare di otto volte la potenza dei raggi solari, e come se non bastasse “seguono” l’andamento del sole da est a ovest accantonando in un giorno l’energia (8 kW) che solo quattro ore di ricarica tramite normale presa di corrente fornirebbero. Ricarica che tuttavia, all’occorrenza, può sempre essere effettuata visto che stiamo parlando di un’auto plug-in (doppio propulsore, tradizionale più elettrico).
Il risultato, in termini automobilistici, è un’autonomia di circa 34 chilometri (sui circa mille totali) in modalità “fotovoltaica”" pura. Che magari non saranno moltissimi, ma rappresentano comunque un deciso passo in avanti rispetto al passato. Al punto da mettere in agenda una serie di test su strada, che consentiranno ai tecnici Ford e ai ricercatori del Georgia institute of technology di valutare se per questa “ibrida solare” è ipotizzabile una futura produzione su larga scala. E spezzare così un altro tabù.
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