“Ideatore di artifizi contabili” Zamparini radiato dalla Figc

roma. Cinque anni di squalifica e la radiazione dagli ambiti federali. Si conclude così l’esperienza di Maurizio Zamparini nel mondo del calcio, con una decisione del Tribunale federale nazionale, che arriva mentre l’ex patron rosanero è agli arresti domiciliari a causa dei risvolti penali di quelle stesse vicende contestate dai giudici dello sport. Un finale triste, una sorta di cartellino rosso per un personaggio rimasto sulla cresta dell’onda calcistica per oltre trent’anni. Si conclude nel modo peggiore la sua militanza nel mondo del pallone, una militanza iniziata da bambino nel ruolo di attaccante nella squadra di Sevegliano, frazione del comune di Bagnaria Arsa, in Friuli, a pochi chilometri da Palmanova. Anche allora, come sarebbe accaduto in futuro, Zamparini portava il pallone al campo e faceva e disfaceva le squadre a suo piacimento. Da presidente del Venezia prima e del Palermo poi, ha continuato col suo piglio decisionista, mostrato con acquisti, cessioni e soprattutto esoneri di allenatori. Un record, ci sono alcuni storici che hanno perso il conto.
La decisione del tribunale della Federcalcio entra nel merito della vicenda che era costata al Palermo la retrocessione in Serie C, poi trasformata in 20 punti di penalizzazione nello scorso campionato cadetto, per irregolarità amministrative. Uno stravolgimento che aveva oltrettutto falsato il finale di campionato, beffando anche il Venezia, costretto a giocare i playout con la Salernitana e, avendoli persi, ad aspettare l’esclusione dello stasso Palermo dal campionato per usufruire del ripescaggio. La posizione di Zamparini era stata stralciata per un ricorso, prima accolto e poi respinto, presentato dai suoi legali che contestavano un vizio di forma. Tra le irregolarità di bilancio contestate a Zamparini, ci sono l’operazione Mepal, la società controllata che deteneva il marchio del Palermo e l’iscrizione nello stato patrimoniale di 5,5 milioni di crediti d’imposta, col risultato di riportare quel patrimonio al valore di quasi 11 milioni contro i reali 135. 712. Il fine delle irregolarità, secondo l’accusa, era di “sottrarsi agli obblighi di ricapitalizzazione” . Il Tfn l’ha riconosciuto colpevole in quanto “vero ideatore degli artifizi contestati” .
Classe 1941, Zamparini entra nel calcio che conta nelle vesti di imprenditore, acquistando il Venezia. Mai veramente amato dai tifosi veneziani, accusato di aver promosso una fusione mai completamente digerita da veneziani e mestrini. Ma poi riconosciuto anche artefice del ritorno in Serie A del Venezia stesso, un ritorno storico, firmato dai gol di Pippo Maniero, e una salvezza arrivata con le magie del “Chino” Recoba. L’abbandono dopo la seduzione, il passaggio al Palermo all’inizio del nuovo Millennio lasciando il Venezia in un cumulo di macerie. E a Palermo Zamparini diventa il miglior presidente della storia rosanero, con la qualificazione alla Coppa Uefa prima e all’Europa League poi, in un susseguirsi di campioni scoperti, fatti crescere e ceduti realizzando plusvalenze milionarie. E proprio la necessità di realizzare guadagni per non fare affondare il club rosanero lo ha portato a ideare, come scrivono i giudici sportivi nelle varie sentenze, un sistema per manipolare i bilanci e permettere al Palermo di continuare la sua attività, fino a quando il gioco non è stato scoperto dalla procura di Palermo.
Le sue esperienze a Venezia e Palermo si sono concluse in modo simile: dalla laguna è andato via portando i giocatori in Sicilia, facendo e disfacendo le due squadre come quando giocava con il suo pallone di cuoio a Sevegliano. Poi il Venezia fallì e solamente negli ultimi anni ha ritrovato il calcio che conta. Stessa sorte adesso a Palermo, nel momento in cui il Venezia è stato ripescato al posto dei rosanero esclusi dalla B. Adesso Zamparini è concentrato sul processo per falso in bilancio e false comunicazioni sociali che è iniziato a Palermo. —
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