Il Padova cambia modulo a Lecce con la difesa a tre

La retroguardia biancoscudata è la più perforata della categoria e soprattutto in trasferta subisce troppo. Foscarini cerca una soluzione in attesa dei riforzi



Una lunga e sofferta strada che comincia dopo Lecce e si spera che venga interrotta proprio a Lecce. Il Padova ha un grande problema, forse il più grande di tutti. È troppo, troppo vulnerabile in trasferta. In questa stagione i biancoscudati hanno sempre subito gol nelle gare giocate fuori casa e l’ultima volta che sono riusciti a mantenere la porta inviolata risale proprio alla sfida giocata in Salento (e vinta 1-0) lo scorso 26 maggio per la Supercoppa di Serie C. Ma se restringiamo il discorso al solo campionato, per risalire all’ultimo “clean sheet” fuori casa bisogna arrivare al pareggio a reti inviolate di Portogruaro contro il Mestre, del 25 marzo. Anche se è meglio concentrarsi solo su questo campionato.

LE STATISTICHE

Il Padova ha la peggior difesa della Serie B e questo è ormai arcinoto. Ventisei gol subiti in 15 giornate sono veramente tanti, specie per una formazione che lo scorso anno aveva fatto della solidità arretrata il proprio punto di forza. Ma il dato è molto più eclatante se vengono prese in considerazione solo le partite esterne. Lontano dall’Euganeo Trevisan e compagni hanno subito la bellezza di 19 gol in 8 incontri, per una media che sfiora le 2,5 reti incassate a partita. Per dare l’idea del problema, le seconde in questa speciale classifica hanno subito 14 gol fuori casa, ben 5 in meno rispetto al Padova. Ed è un gruppetto di formazioni piuttosto eterogeno, visto che troviamo le sorprese Lecce e Pescara, le outsider Perugia e Salernitana, oltre al Carpi. Solo i biancoscudati hanno questo difetto ormai cronico, che li ha portati esclusivamente nella gara d’esordio a Verona a subire una rete. Tutte le altre volte si è viaggiato dai due gol incassati in su. Sembra il classico caso di “coperta corta”, perché il Padova fuori casa riesce anche a segnare con discreta continuità, ma non ha mai trovato equilibrio. Bisoli e Foscarini nel corso delle partite hanno cambiato uomini, schemi e approccio, ma raccogliendo bene o male sempre gli stessi risultati. Anche se forse un piccolo antidoto, o meglio una strada da percorrere, esiste.

SI TORNA A 3?

Uno dei dogmi di Foscarini, una volta insidiatosi a Padova, è stato quello di voler impostare la sua squadra su una difesa a quattro. Ma probabilmente il tecnico di Riese Pio X sta cambiando prospettiva. Nelle quattro sfide che ha allenato da quando è subentrato a Bisoli, il Padova ha subito 11 gol senza mai tenere la porta inviolata nemmeno in casa. A Lecce, oltretutto, mancherà anche lo squalificato Cappelletti, che da terzino garantiva equilibrio e capacità difensive. Ecco perché domenica prossima allo stadio “Via del Mare”, il Padova potrebbe tornare a schierare la difesa a tre. E d’altronde è proprio su queste basi che era stata impostata la campagna acquisti della scorsa estate. Nella seduta di ieri pomeriggio alla Guizza Foscarini ha provato molto questo assetto, lanciando Trevisan come centrale, con Capelli a destra e Ceccaroni sul lato opposto.

Probabilmente, almeno fino alla fine del girone d’andata, specialmente per le due partite in trasferta, vedremo un Padova un po’ più abbottonato. Anche se le varianti sono molteplici, da Salviato centrale di destra, a Mazzocco esterno di centrocampo a tutta fascia. In mediana, infatti, c’è l’imbarazzo della scelta, con Broh che è finalmente tornato in gruppo e a Lecce potrebbe ritrovare una maglia da titolare e darsi il cambio con lo stesso Mazzocco. Con l’obiettivo di arrivare finalmente a erigere un muro invalicabile davanti alla porta di Perisan.

MERCATO

Ovviamente si metterà mano al reparto difensivo anche nel corso del mercato di riparazione, se non altro per rimediare all’assenza di Luca Ravanelli, che dopo essersi operato al piede, tornerà a disposizione non prima di fine febbraio. Un centrale arriverà di sicuro e Zamuner vuole un nome di spessore ed esperienza per la categoria.

L’obiettivo principale è lo sloveno Sinisa Andelkovic, 32 anni, in uscita dal Venezia. Il Padova si è fiondato su di lui in tempi non sospetti, ma per adesso non c’è ancora l’accordo sull’ingaggio di un calciatore che in Laguna guadagna più di 200 mila euro netti all’anno. La trattativa, in ogni caso, non sembra essere chiusa, mentre appare sfumato l’altro nome forte che il Padova aveva sondato, vale a dire quello di Andrea Costa del Benevento. Anche in questo caso l’ingaggio molto elevato rappresenta un ostacolo insormontabile. —



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