Il tifo del Mugello per il Dottore di nuovo vincente

È l’uomo Ferrari per le due ruote. È il braccio destro di Luca Cordero di Montezemolo per il motociclismo. Non a caso la casa del Cavallino rampante lo ha voluto ai vertici dell’autodromo di proprietà.
Paolo Poli, classe 1969, di Borgo San Lorenzo (Firenze), è dal primo marzo 2009 direttore e amministratore unico del “Mugello Circuit Spa”. È anche merito suo, e dell’intero staff dell’autodromo che dirige, se oggi Valentino Rossi è ancora il punto di riferimento del Circus dorato della MotoGp e se ha ancora delle chance di riproporsi ai vertici delle due ruote mondiali. Non bisogna infatti dimenticare quanto successe al Mugello sabato 5 giugno 2010, quando, nel corso del secondo turno di prove ufficiali del Gran premio d’Italia, il Vale nazionale fu coinvolto in uno spaventoso incidente che gli procurò la frattura esposta e scomposta del quarto distale della gamba destra, in termini pratici la frattura di tibia e perone che spezzandosi uscirono addirittura fuori della pelle.
Un infortunio in grado di mettere definitivamente al tappeto chiunque. Ma non il sistema di sicurezza e soccorso dell’autodromo fiorentino e il campionissimo di Tavullia. Sia dagli interventi immediati sulla pista sia dalle prime cure prestate nella clinica interna dell’autodromo, l’obiettivo principale fu sin da subito quello di salvaguardare il prosieguo della carriera di Rossi. Un risultato ottenuto in modo eccellente, grazie anche alle successive cure e ai successivi interventi chirurgici dei medici del Cto di Firenze.
«Non vedo l’ora – dice l’amministratore unico del Mugello – che Valentino torni a maggiori soddisfazioni rispetto all’esperienza della Ducati. Penso che il ritorno in Yamaha possa essere un presupposto validissimo per fare bene. Non posso che rallegrarmi per questo, perché me lo ricordo bene anch’io cosa avvenne in quel maledetto sabato di giugno del 2010. E mi ricordo altrettanto bene che il nostro pensiero principale andò subito a fare di tutto per salvaguardare la carriera di questo grande campione. In questo, la struttura dell’autodromo si comportò in modo esemplare, come del resto sappiamo fare in qualsiasi circostanza, anche se a farsi male non sono i fuoriclasse di auto e moto. Da noi la gestione delle emergenze è assolutamente prioritaria ed è per questo che è sempre perfetta. Vorrei arrivare velocemente al prossimo giugno per riabbracciare Valentino in una veste finalmente competitiva. Il Mugello, d’altronde, è sempre stata la sua casa, qui ha vinto nove volte. È un circuito che gli si adatta alla perfezione, perché fa emergere le vere qualità del pilota che ha qualcosa in più da dimostrare rispetto agli altri».
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