«Josè torna all'Inter? E chi lo sa»

Zanetti a Piove raccoglie 10 mila euro in beneficenza
IL CAPITANO. Zanetti al centro commerciale di Piove
IL CAPITANO. Zanetti al centro commerciale di Piove
 
PADOVA.
«Mi dispiace per la sconfitta di Mourinho con il Barcellona, ma ha ancora 90 minuti, può farcela. Un suo ritorno all'Inter? Chi lo sa. Ora noi pensiamo solo a chiudere bene il campionato con Leonardo che è un ottimo allenatore». Queste le parole di Javier Zanetti ieri al centro commerciale PiazzaGrande di Piove di Sacco. Il capitano nerazzurro è tornato nel Veneto per ritirare un assegno di 10.000 euro in favore della sua fondazione «Pupi». Solidarietà possibile grazie a un'iniziativa del centro commerciale che per la terza volta entra nel Guinness dei Primati.
 Dopo il panino più lungo e lo spritz più grande ecco che il 23 aprile i giudici del Guinness World Record di Londra hanno certificato la tavoletta di cioccolato più grande al mondo: lunga 13,15 metri, larga un metro e mezzo e pesante ben otto quintali. Grazie alla vendita di quella cioccolata sono stati raccolti appunto i 10.000 euro per la fondazione di Zanetti.  Ieri, davanti a una folla nerazzurra di ogni età, Zanetti ha regalato dieci maglie dell'Inter autografate ai fortunati vincitori della lotteria. Anche il ricavato dei tagliandi venduti sarà interamente devoluto alla fondazione. Il capitano è arrivato in elicottero accompagnato dal direttore del Centro, Filippo Lazzarin, con una canonica mezzora di ritardo. Ma i fans, nell'attesa intrattenuti da due animatori che distribuivano gadget, l'hanno aspettato con pazienza e acclamato di continuo. Lo stesso Lazzarin ha più volte lanciato i cori, sottolineando come Zanetti sia un campione nello sport come nella vita. «Javier è venuto qui gratuitamente. Ha un gran cuore. Un vero capitano anche nella vita».  «Non mi aspettavo tutto questo calore - ha ammesso Zanetti - questa è la prova che i tifosi interisti sono unici». Poi il ringraziamento: «Grazie a tutti perchè aiutare questi bambini è importante. Mi fanno un sorriso quando arrivo nel mio Paese. So che il momento non è dei migliori, in Argentina però cerchiamo di fare di tutto e di più per dare a questi bambini la possibilità di diventare persone per bene».

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