Juve, l’effetto Covid incide sul bilancio nel 2021 una perdita record di 210 milioni

Chiuso l’esercizio, mai un passivo così alto in Serie A. Pesano anche le spese folli per Ronaldo 
Antonio Barillà

il caso

Torino

Profondo rosso, 209,88 milioni di euro: la più alta perdita mai registrata nella storia della Serie A, primato triste che la Juventus strappa all’Inter 2006-2007. A evidenziarla il progetto di bilancio chiuso al 30 giugno e approvato ieri dal Consiglio di Amministrazione: è superiore di oltre 100 milioni rispetto al –89,7 di un anno fa e destinata a essere coperta mediante utilizzo della riserva da sovrapprezzo azioni. Nessuna sorpresa, un passivo pesantissimo era previsto benché dalla relazione semestrale di Exor si profilasse minore: –190, 7 milioni.

Alla radice il coronavirus che ha messo in ginocchio anche l’economia del pallone, come spiega il club bianconero in una nota: «L’esercizio 2020/2021 è stato penalizzato – come per tutte le società del settore – dal perdurare dell’emergenza sanitaria connessa alla pandemia e dalle conseguenti misure restrittive imposte da parte delle autorità. La pandemia ha influenzato in misura rilevante i ricavi da gare, i ricavi da vendite di prodotti e licenze e i proventi da gestione diritti calciatori, con un conseguente inevitabile impatto negativo sia di natura economico-patrimoniale sul risultato d’esercizio e sul patrimonio netto, sia di natura finanziaria sul cash-flow e sull’indebitamento. Tali effetti negativi sono stati in parte compensati da maggiori proventi da diritti radiotelevisivi per effetto del posticipo dall’esercizio precedente di alcune partite delle competizioni nazionali e internazionali a causa della pandemia». I minori ricavi, legati oltre che ai riflessi diretti della pandemia (47,9 milioni) ai minori proventi da gestione dei diritti dei calciatori (128,8 milioni), ammontano a 92,7 milioni. In incremento i costi operativi di 35,2 milioni, il patrimonio netto è di 28,4 milioni, mentre l’indebitamento finanziario netto tocca i 389,2 milioni di euro.

Sui conti, incidono anche le spese-monstre dell’era Cristiano Ronaldo (nei suoi tre anni torinesi, le perdite hanno raggiunto i 339,5 milioni) e resta da capire l’impatto in termini commerciali della sua cessione nel prossimo bilancio, a sua volta in forte sofferenza («Allo stato attuale l’esercizio 2021/2022 è previsto in significativa perdita», mentre in quello 2022/2023, «nel presupposto di sostanziale normalizzazione del contesto economico generale a partire dal secondo semestre 2022, e per effetto delle azioni di razionalizzazione costi e di recupero ricavi impostate nell’esercizio appena concluso» è previsto «un sensibile miglioramento».

La disciplina finanziaria sarà traccia dei prossimi anni, mentre è già stato avviato l’iter per l’aumento di capitale di 400 milioni, il secondo dopo quello da 300 milioni del 2019: Exor, finanziaria della famiglia Agnelli che detiene il pacchetto di maggioranza, ne ha anticipati 75 e si è impegnata a sottoscrivere la quota pari al 63,8%. Nel lungo comunicato, la Juventus torna anche sulla Superlega, «della cui legittimità rimane convinta» benché al momento «non è possibile prevedere con certezza gli esiti e i futuri sviluppi». —



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