La festa del Cittadella: «Noi, una bella realtà»
Quattro candeline su una mega torta. Tante quanti gli anni consecutivi di serie B

TUTTI IN VACANZA Il Citta festeggia la vittoria con il Pescara che vale la salvezza: l’altra sera la cena di fine stagione al «Tezzon»
CAMPOSAMPIERO. Quattro candeline su una mega torta. Tante, quanti gli anni consecutivi di serie B che il Cittadella festeggerà l'anno prossimo. Il numero 4 è stato in effetti il leitmotiv della cena di fine stagione della società granata. Giovedì sera al ristorante «Al Tezzon» di Camposampiero il Citta non poteva chiudere meglio un'annata di assoluto spessore. Come ha sottolineato il notaio Nicola Maffei nei discorsi di fine abbuffata, «per un paese come Cittadella la serie B è qualcosa di strepitoso e qualcuno fa ancora fatica a rendersene conto».
Del calcio giocato non c'è stato il minimo pensiero, tanto che la partita Padova-Varese, giocata in contemporanea, ha riscosso davvero poco interesse. Troppa la voglia di staccare la spina e godersi l'ennesima festa salvezza. Con ancora vive le celebrazioni coi tifosi allo Sporting Pub di domenica, la mega cena del «Tezzon» ha chiuso il cerchio. A gustarsi il ricco menu (buffet di antipasti, risotto e penne di primo, tagliata, patate e zucchini di secondo) c'era il Citta al completo. Dalla tavola presidenziale con Andrea Gabrielli, il vice Giancarlo Pavin, il dg Stefano Marchetti e il tecnico Claudio Foscarini. Alle tavolate con giocatori, dirigenti e rappresentanti dei tifosi.
Realtà.
«L'anno prossimo gli anni di serie B saranno quattro - ha spiegato il presidente Gabrielli - Ormai il Cittadella si è consolidato a questi livelli e adesso è diventato una realtà agli occhi di tutti». Una realtà che è cresciuta grazie ai risultati e al crescente affetto del pubblico: «La nascita del Centro Coordinamento dei Club ha portato ad una crescita importante del tifo - ha proseguito - E' stato fatto un gran lavoro. Speriamo che le cose vadano ancora meglio l'anno prossimo». Il Citta è maturato e con lui anche l'apporto del presidente: «Possiamo dire di avere un grande presidente - ha affermato il vice Giancarlo Pavin - L'entusiasmo di Andrea è cresciuto e sono convinto che tra qualche anno lo chiameremo "presidentissimo", un po' come facevamo con il signor Angelo. Sta portando avanti alla grande il lavoro e i valori del padre».
Protagonisti.
Gli occhi di tutti erano però puntanti sul dg Stefano Marchetti e sull'allenatore Claudio Foscarini. I due non hanno nemmeno sfiorato l'argomento futuro, lasciando ancora quell'alone di incertezza. Pavin ha espresso tuttavia un chiaro desiderio: «Mi auguro che rimangano con noi ancora tanti anni». Marchetti ha elogiato il gruppo: «Hanno detto che ho sbagliato tutto e invece non ho sbagliato niente. Siete stati il mio orgoglio e alla fine con Foscarini, che ha svolto un grandissimo lavoro, avete ripagato la fiducia». L'eco del tecnico: «Abbiamo raggiunto un risultato che vale forse di più dei playoff dell'anno scorso. Ci sono stati alti e bassi, ma la squadra si è sempre rialzata».
Scommessa.
Chissà quale sarà la prossima scommessa granata. Raggiungere il sogno della serie A? Intanto il presidente è orgoglioso di una cosa: «Il Cittadella non è coinvolto nel caos scommesse. Non ne avevo dubbi e sono convinto che il nome del Citta non sarà mai sporcato da queste vicende». Adesso sarà vacanza e mercato. Il tutto a una condizione: che il futuro dovrà essere ancora targato Marchetti-Foscarini.
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