La fine della radiocronaca Padova, dopo 38 anni la diretta non interessa più

Il racconto delle gesta dei biancoscudati cominciò nel 1981 con Gildo Fattori Per la prima volta non ci sono emittenti disposte ad acquisire i diritti delle gare



E alle soglie della quarantesima stagione il microfono si spegne. Il Padova è rimasto senza radiocronaca dopo 38 anni ininterrotti di partita raccontate via etere.

Finisce un’era

Mai frase sembra essere più corretta. Finisce un’era e anche una lunghissima tradizione che aveva visto Padova come una delle più grandi roccaforti italiane del calcio raccontato alla radio, in controtendenza con quelli che sono stati i risultati della squadra in questi quattro decenni. Nonostante molto più gioie che dolori, un fallimento sportivo e appena due campionati di Serie A disputati in questo lasso di tempo, la radiocronaca c’è sempre stata. Ma questa stagione non c’è più.

SERVONO i diritti

Nessuna radio ha acquistato i diritti, né è andata in trattativa privata con la Lega Pro per strappare il prezzo migliore e non far morire un pezzo di storia biancoscudata. Il microfono è stato muto per le prime quattro partite e lo sarà di sicuro anche per la prossima. Il destino sembra segnato anche se c’è chi non si arrende e tiene viva una fiammella di speranza per non oscurare completamente questa stagione.

LA TRADIZIONE

La radiocronaca del Padova ha essenzialmente un nome e un cognome: Gildo Fattori. Fu lui, quasi per caso, a effettuare la prima radiocronaca integrale, per Triestina-Padova dell’11 ottobre 1981. Per caso, perché il radiocronista designato, all’improvviso, non fu più disponibile, e Radio Centrale chiamò Gildo, essenzialmente per due motivi: la sua passione per il Padova e la grande dimestichezza con il microfono dopo una brillante carriera da cantante che stava proseguendo come speaker delle prime radio “libere”. Fu un successo, Gildo raccontò il Padova alla radio per 23 anni, la sua voce accompagnò le partite memorabili che regalarono la Serie A negli anni ’90 ed entrò talmente tanto nel cuore dei tifosi, che a lui è intitolata la tribuna dell’Euganeo che ospita gli ultras. Dopo la sua morte, nel 2004, il testimone passò al giornalista Giovanni Viafora, per un anno ci fu Riccardo Solfo, prima che nel 2008 iniziasse l’avventura di Antonio Ammazzagatti. Un personaggio che, per certi aspetti, ricorda Fattori, soprattutto per quel suo modo passionale di vivere la partita e per un’aria lontana dallo stereotipo del giornalista sportivo.

LA SITUAZIONE

È stato proprio Ammazzagatti, nei giorni scorsi, con un lungo post su facebook, ad annunciare lo stop alle radiocronache. «Il cammino del Padova non sarà seguito da alcuna radio locale», le sue parole. «Segno dei tempi, forse? Ormai, tra dirette testuali internet, streaming video a 5 euro al mese e quant'altro, chi vuoi che usi ancora la vecchia radio? Eppure ci sarebbe sempre stato qualcuno che, magari per abitudine, oppure perché in viaggio in auto, o semplicemente poco avvezzo alla tecnologia, avrebbe ancora cercato quella frequenza in attesa di sentire il fatidico: “Rete, rete! Padova in vantaggio!"». Un post che si è concluso con un lungo ringraziamento agli ascoltatori e che è diventato in breve tempo virale sul web, tanto da indurre gli ultras ad esporre uno striscione prima di Padova-Carpi, in sostegno al radiocronista.

Niente sponsor

L’anno scorso le partite erano trasmesse da Radio Sportiva, emittente che da giugno non ha più frequenze in Veneto. L’editore, Massimo Righetto, metterebbe a disposizione Radio Cafè Italia, oltre al sito e all’app per seguire la radiocronaca in streaming: «Ma non c’è stato sponsor interessato a coprire i costi», confessa Righetto. "Noi siamo disponibili, ci basta pagare i diritti e le spese, ma al momento non abbiamo la copertura economica».

TUTTO FINITO?

Anche la società biancoscudata si è interessata e sta cercando di trovare un modo per non far morire le radiocronache. Una situazione simile si era vissuta 4 anni fa, quando si impegnò anche un gruppo di tifosi che mise in piedi una colletta e una cena per raccogliere fondi, contribuendo a sbloccare la situazione, con le radiocronache che partirono dalla quarta giornata. Il promotore era Aldo Tomat, che rilancia: "Sono disponibile a fare qualcosa, già dalla prossima gara casalinga punto ad allestire un banchetto fuori dallo stadio per reperire offerte». —

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova