La Juve a caccia di certezze nella sfida di San Pietroburgo

In Russia per il match-ball, la Juventus può cominciare a ipotecare il passaggio del turno di Champions già all’ultima gara di andata del girone eliminatorio. «Dobbiamo sfruttarlo, in questo modo potremmo guardare le prossime partite in Europa con un’ottica diversa», l’appello di Massimiliano Allegri ai suoi ragazzi in vista della gara contro lo Zenit San Pietroburgo. La formazione di Sergej Semak, però, è temibile, fa notare il tecnico bianconero: «Sono una buona squadra, hanno tanta tecnica tra centrocampo e attacco e per ottenere un risultato positivo servirà una bella partita». La Juve guarda tutti dall’alto dei 6 punti in due gare, lo Zenit ha perso di misura contro il Chelsea: «Per noi è una tappa importante, in caso di vittoria aumenteremmo le percentuali di passaggio del turno in un girone dove tutto è ancora aperto» i conti fatti da Allegri. «Siamo diventati una squadra da 1-0, si vede la mano del mister e si percepisce che qualcosa è cambiato nello spogliatoio – il segreto della Juve svelato da Szczesny – perché c’è spirito di sacrificio e voglia di difendere: è ciò che fa la differenza, così ci siamo trasformati e di conseguenza sono cambiati i risultati». E anche lui stesso, dopo un avvio di stagione costellato di errori e “papere”, ha voltato pagina e ha messo la firma sul successo contro la Roma parando il rigore di Veretout: «Non ero scarso prima e non sono fenomeno oggi – dice in conferenza stampa– ma sono sempre rimasto molto tranquillo». Allegri svela che stasera giocheranno De Ligt, completamente recuperato, e Bonucci.

Intanto l’Atalanta sfida lo United di CR7. Dice Gasperini: «Adattamenti sì, ma senza snaturare l’Atalanta. Cinque assenze come quelle di Djimsiti, Gosens, Hateboer, Pessina e Toloi, anche due nello stesso reparto, riducono al minimo i rischi di sbagliare formazione – sorride il tecnico –. Non rinunceremo alla nostra filosofia». —

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