La rinascita affidata a un Fiorentino

Il coach di Fabriano ha le idee chiare: «Vogliamo creare un polo tecnico per colmare i gap e insegnare i fondamentali»

NOVENTA. La rinascita del basket a Noventa passa attraverso un nome sinonimo di garanzia: Vittorio Fiorentino. Dopo anni non facili, soprattutto sotto il profilo economico, la Pallacanestro Noventa è ripartita con rinnovate ambizioni ingaggiando la scorsa estate Fiorentino, allenatore professionista dal pedigree prestigioso.

Classe 1961, originario di Fabriano, Fiorentino ha accettato la sfida proposta dalla dirigenza noventana, firmando un contratto triennale con la società giallorossa. Che il tecnico marchigiano sia la figura più idonea a risollevare le sorti del Noventa è fuor di questione, visto che in passato ha allenato le giovanili della Scavolini Pesaro, lavorando anche con colleghi di fama nazionale e internazionale, come Sergio Scariolo, Giampiero Hruby e Stefano Bizzozi.

Fiorentino, però, non è soltanto un nome, ma un coach dalle idee chiare: «L’obiettivo è creare un polo tecnico, che punti sulla qualità. Con Bepi Faggin, responsabile organizzativo del settore giovanile, stiamo provando a dare un nuovo imprinting alle squadre del Noventa: i ragazzi, che s’iscrivono alla nostra scuola basket, devono sapere che qui seguiamo un certo indirizzo tecnico. Il problema infatti è che spesso molte formazioni mancano d’intensità. Rispetto alla realtà cestistica da cui provengo, si gioca a ritmi bassi ed esiste poi un gap tecnico da colmare, perché ormai nessuno è più abituato a insegnare i fondamentali, sia individuali che collettivi. Quindi, riassumendo direi: meno tattica e più fondamentali. E soprattutto spazio al tiro, il fondamentale tecnico per eccellenza. Questo è il piano di lavoro, che ci siamo prefissati alla Pallacanestro Noventa». Scrutando un orizzonte più ampio, le furie giallorosse mirano a incrementare intensità e tecnica di gioco, ma anche a tracciare la strada in un prossimo futuro per possibili collaborazioni con altre società del territorio. «Vogliamo che i ragazzi vengano da noi», sottolinea Fiorentino, «Siamo però aperti a ogni forma di collaborazione, purché le finalità siano quelle di sviluppare un nuovo brand di pallacanestro, che garantisca ai giocatori di crescere e migliorare dal punto di vista tecnico».

Mattia Rossetto

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