L’autografo di Francesca sullo scudetto di Lucca «La città è impazzita»

Il primo storico titolo delle toscane, la notte di baldoria della Dotto «Qui si respira aria di famiglia, proprio come a San Martino»
Di Mattia Rossetto

PADOVA. La voce è un po' rotta, ma è del tutto comprensibile dopo l'intera serata-nottata di domenica trascorsa a festeggiare. L'afasia non è nient'altro che un piccolo fastidio per Francesca Dotto, neo campionessa italiana, entrata nella storia con il suo Basket Le Mura Lucca che ha vinto la finale scudetto contro il Famila Schio. Il play padovano (24 anni), cresciuta nel settore giovanile delle Lupe di San Martino, ha centrato un'impresa storica interrompendo un'egemonia scledense lunga quattro anni.

Dopo l'apoteosi di gara-4, in cui la squadra di Mirko Diamanti si è laureata per la prima volta campione d'Italia, è partito il carosello dei festeggiamenti tra le mura delle cittadina lucchese. Visibilmente emozionata e commossa, Francesca, che ha prorotto in lacrime di gioia subito dopo la sirena, non si è ovviamente sottratta, partecipando alla festa di un'intera città.

«Ancora non mi sembra vero», racconta Dotto, «Ho perso tutta la voce perché in serata siamo stati in piazza a Lucca a festeggiare insieme ai tifosi. È vero che Schio è più talentuosa, ma noi siamo state più squadra. Siamo sempre rimaste unite e umili, è questo che ci ha permesso di vincere lo scudetto. Credo che abbiamo trasmesso anche un segnale importante a livello valoriale. Non saremo uno squadrone, ma con umiltà e spirito di sacrificio abbiamo dimostrato che si possono raggiungere obiettivi importanti».

Quando ha capito che avreste potuto conquistare lo scudetto? «Quando è finita... gara-4», risponde Dotto, «Anche se negli ultimi secondi eravamo sopra, abbiamo continuato a giocare come se fossimo punto a punto. Nonostante i liberi di Harmon avessero praticamente chiuso la partita, eravamo concentrate al massimo: Schio non muore mai e contro avversarie del genere non è finita finché non è finita. Devo dire però che il fatto di aver perso la finale di Coppa Italia, contro lo stesso Famila, ci ha dato una spinta in più per questa serie di finale playoff». Il miracolo sulla via di Lucca parte relativamente da lontano.

Sette anni di A/1, in cui la piccola società toscana ha preparato il terreno per uno scudetto inimmaginabile. «Da questo punto di vista, Lucca e San Martino di Lupari si somigliano molto», riflette Dotto, «Si respira aria di famiglia, qui come a San Martino mi sento a casa. Alle Lupe l'ex presidente Francesco Cordiano era diventato il nonno di tutte le giocatrici. Anche se lo scudetto è un'altra cosa, emozioni del genere le ho provate proprio a San Martino quando abbiamo vinto il titolo italiano giovanile e con la vittoria dell'Europeo con la Nazionale Under 18».

A proposito di azzurre, il prossimo appuntamento per Francesca Dotto sarà il raduno dell'Italia in vista dell'Eurobasket Women 2017, in programma dal 16 al 25 giugno in Repubblica Ceca. «In questo momento sono talmente contenta per lo sudetto che non penso ad altro», confida Dotto, «Voglio soltanto godermi questo bellissimo scudetto».

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova