L’UOMO DI GHIACCIO CHE VUOL VOLARE PER SMENTIRE CHI LO CONSIDERA BOLLITO
I risultati non brillantissimi ottenuti nell’ultimo anno forse lo hanno fatto dimenticare ai più, ma Kimi Raikkonen è l’ultimo pilota ad aver vinto un Mondiale con la Ferrari, nell’anno di grazia 2007. Da allora però il finlandese di ghiaccio non è più riuscito a esprimersi su quei livelli. Dopo la parentesi nel Mondiale Rally, chiusasi con più incidenti che soddisfazioni, il ritorno in Formula 1 con la Lotus, che gli ha ridato entusiasmo e gli ha permesso di assaporare ancora la gioia della vittoria, con il primo posto ad Abu Dhabi nel 2012 e in Australia nel 2013. Nel 2014 il ritorno alla Rossa, dove però è stato sovrastato dall’ingombrante compagno di squadra Fernando Alonso. Il confronto è stato impietoso: sempre dietro all’asturiano, tranne che nel Gp del Belgio, vera e propria pista di casa per Kimi (quattro trionfi), dove è arrivato quarto, con Alonso settimo.
Il finlandese dunque è chiamato a riscattare un’annata priva di grossi acuti, e chiusasi con un anonimo dodicesimo posto nel Mondiale piloti, con soli 55 punti conquistati, sua peggior prestazione nel Circus fin dal debutto del 2001 con la Sauber.
E i primi test stagionali non hanno fatto altro che confermare il grande spirito di rivalsa di Kimi, che è apparso voglioso e determinato al volante. Iniezione di fiducia derivata anche dal ritorno in Ferrari di James Allison, ingegnere che progettò la Lotus E20 che tante gioie diede a Raikkonen. Ma l’incognita principale naturalmente sarà il confronto con Sebastian Vettel, nuovo acquisto della Rossa e pilota di punta della scuderia.
Il tedesco ha già dimostrato un buon feeling con la monoposto di Maranello, riportando entusiasmo e sogni iridati che da troppo tempo veleggiavano lontano dall’Italia.
Quale sarà il ruolo di Raikkonen? Improbabile che il finlandese si accontenti ancora di un ruolo da comprimario, anche alla luce del fatto che quest’anno la vettura sembra dare maggiori garanzie sotto l’aspetto dell’affidabilità e delle prestazioni complessive, il che dovrebbe consentire ai due piloti di partire quantomeno alla pari fin dall’inizio.
Non dimentichiamo poi che, all’interno dei box, Kimi è il veterano, e la rivoluzione nello staff portata avanti negli ultimi mesi gli conferisce maggiore responsabilità rispetto al passato. Il suo apporto infatti sarà decisivo per lo sviluppo, mentre in precedenza era privilegiato il parere di Alonso. Il rapporto con Vettel sembra, almeno in queste prime settimane, buono, ed entrambi sono concentrati esclusivamente sul bene del team. Questa armonia riuscirà a durare per tutto il Mondiale? Questo è l’interrogativo che tutti i tifosi della Ferrari si stanno ponendo, ma se i due riusciranno a collaborare fino alla fine, per la Ferrari si potrebbero aprire aspettative importanti in chiave Mondiale. La carta d’identità non mente, e sono 35 le primavere per Kimi, ma in lui di certo prevarrà la voglia di allontanare l’etichetta di pilota ormai “bollito”, che qualcuno gli ha, forse frettolosamente, già affibbiato.
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